Caro Sindaco Pardini,


Caro Sindaco Pardini,

con la presentazione del progetto lo scorso 28 settembre ci avete fatto sapere che il Comune ha già deciso che nell’area Gesam ci verrà fatto, oltre il restauro del Chiesone, l’asilo nido e le abitazioni per le giovani coppie. Prima ancora che, agli inizi di ottobre, iniziasse il sondaggio che il Comune ha commissionato alla prestigiosa Demopolis, il consiglio comunale aveva già affidato, il 16 settembre, l’intera gestione del progetto e la esecuzione dei lavori ad Erp, che già aveva fatto le progettazioni del piano PinQua, in gran parte simili al progetto che avete presentato.


Allora perché ci volete ora coinvolgere in un sondaggio preconfezionato con domande, se non tutte, molte, “alla Catalano”, perché è ovvio che non ci sarà nessuno che dirà che non vuole spazi riqualificati, verde, meno traffico, locali per le associazioni, asili nido e abitazioni per i giovani, queste ultime domande vagamente retoriche, il cui risultato collimerà inevitabilmente, speriamo di essere smentiti, con quello che già avete deciso? Al massimo con piccole ininfluenti variazioni. Invece tutti sanno, a S.Concordio, che non c’è posto meno adatto dell’area Gesam, per collocarvi un asilo nido e nuove abitazioni.


E poi perché poi il sondaggio lo avete presentato a Pontetetto ed oggi, sempre a Pontetetto, ne pubblicherete i risultati? Non è mai accaduto in passato, nemmeno una volta nella storia della città, che progetti riguardanti il quartiere di S.Concordio fossero presentati a Pontetetto: se guardiamo tutte le date e relativi luoghi degli incontri tra Amministrazione e cittadini, riguardanti progetti a S.Concordio, degli ultimi 30 anni, vedremo non ve ne è mai stato nemmeno uno che si è tenuto nel “paese” di Pontetetto (le associazioni di cittadini presenti a Pontetetto hanno sempre tenuto a chiarire che si ritiene più “un paese” che un “quartiere” della città, come è invece S.Concordio).


Finora quindi, e da 30 anni a questa parte, tutti gli incontri, le riunioni e le assemblee pubbliche che la Amministrazione Comunale ha tenuto con i cittadini di S.Concordio si sono svolte o presso la sala della sede della ex Circoscrizione 7 in via Urbiciani, o nella sua “palestrina” o nella palestra delle scuole medie o nell’aula magna delle scuole elementari, entrambe in piazzale Moro, o nei locali del teatro della Parrocchia di S.Concordio, in via Guidiccioni. Si è trattato sempre di locali di proprietà comunale a S.Concordio, con la sola eccezione dei locali della parrocchia, e soprattutto si è trattato di luoghi familiari che i cittadini di S.Concordio erano abituati a raggiungere a piedi. Pontetetto è un "paese" che non ha niente in comune con il quartiere di S.Concordio: non la parrocchia e le sue funzioni, non il cimitero, non la scuola di infanzia, non i parchi gioco, e le due associazioni di questo paese non si sono mai confuse con quelle del quartiere di S.Concordio, per le grandi differenze che ci sono tra queste due realtà.

E’ come se, per presentare un nuovo parco giochi a S.Angelo in Campo, il Comune facesse l’assemblea di presentazione alle Vele di  S.Donato: è vero, sono vicini, appartengono alla ex Circoscrizione 3, ma non hanno nulla in comune, e agli abitanti di S.Donato di un parco gioco a S.Angelo in Campo non gliene può importare nulla, così come per gli abitanti di Pontetetto, cosa vogliano fare alla Gesam, nella parte centrale di S.Concordio, è di nessuno o pochissimo interesse, se non per motivi di partigianeria politica. E bastava vedere le presenze all’incontro del 28 settembre, per capirlo.


Rileviamo inoltre, facendo parte di un comitato di S.Concordio, che la maggior parte degli aderenti di questo comitato deliberatamente non ha risposto al questionario, che poneva domande ritenute “assurde”, “che non li rappresentava”, ”retoriche”; in diversi hanno inviato mail all’indirizzo dedicato, ma i contributi non sono stati resi pubblici. Pare che solo un soggetto del Comitato, oltre a chi scrive, sia stato inserito nel  campione rappresentativo costituito da 200 persone. In virtù di questo inserimento a questo soggetto è stato inviato il secondo questionario, che però non ha compilato né restituito, con la motivazione, appunto, che “le domande non la rappresentavano”. Chi scrive invece, ha compilato, in estremis, anche il secondo questionario, ma solo dopo non pochi contatti diretti con Demopolis per capire che era finito negli "spam".


Quanti sono veramente, nel campione rappresentativo e anonimo di 200 persone, i residenti di S.Concordio, e non anche di Pontetetto o di altre zone della città? E tra questi 200 anonimi chi aveva un’idea appena più che approssimativa di cosa fosse l’area Gesam?? E’ come se lo Stato italiano, dopo aver fatto il referendum sul divorzio, che ha visto favorevole la maggioranza degli italiani, facesse, un mese dopo, un sondaggio sul 3% della popolazione, e ne prendesse per buono il risultato anche se da questo risultasse che gli italiani sono contrari al divorzio! Sappiamo che questo paradosso non ha alcuna scientificità e statisticamente è una enorme scempiaggine, ma la sua intenzione era di sottolineare il fatto che a S.Concordio ci sono state due recenti petizioni, nel 2020 e nel 2021, firmate da 1.400 cittadini che ci hanno messo nome, cognome, indirizzo e mail, che hanno detto di non volere la costruzione della Piazza Coperta.


Alla precisa volontà espressa da 1400 cittadini che ci hanno messo la faccia viene contrapposto oggi un sondaggio con un campione rappresentativo di 200 persone “anonime” alle quali è stato chiesto, tra l’altro, come “armonizzare” la Piazza Coperta. Ma armonizzare cosa! Non ci sarà mai alcuna vera riqualificazione dell’area Gesam, finchè ci sarà la Piazza coperta, e ci saranno invece duplicazione, sovrapposizione e ingolfamento di funzioni pubbliche e dei relativi costi, per tacere dell’impatto ambientale.


D’altra parte il fine del sondaggio sembra essere proprio questo, e il sindaco lo ha fatto capire neppure tanto velatamente nell’incontro del 28 settembre: acquistare il consenso su nuove abitazioni e asilo nido e dimostrare che i comitati e con essi le 1.400 persone che con nome e cognome nel 2020 e 2021 hanno firmato le petizioni contro la costruzione della Piazza Coperta (petizioni cui peraltro la passata Amministrazione non ha mai risposto) non sono rappresentativi, mentre un campione di 200 persone anonime (alcune delle quali presumibilmente non sanno nemmeno di preciso cosa sia l’area Gesam), ma costruito con l’esperienza e la grande competenza e affidabilità di Demopolis, sicuramente lo è.


Per questi motivi, per la scelta inopportuna di fare i due incontri a Pontetetto, per la verifica della costruzione del campione rappresentativo, per la scelta e la formulazione delle domande, il Sindaco dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che la sua Amministrazione ha concepito e predisposto questo sondaggio in maniera non proprio ottimale, che ha il valore che ha e che forse andrebbe rifatto da capo. Soprattutto dovrebbe scusarsi con Demopolis per averle affidato un incarico sulla base di un “brief” perlomeno inesatto.


Lettera firmata C.M.

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