MASSIMO BANI (SEGRETARIO GENERALE 
Cisl Toscana Nord): "Ecco perchè oggi non eravamo in piazza". Il caso della polizia municipale di Lucca
Cisl
 oggi venerdì 17 novembre non è scesa in piazza con Cgil e Uil. Perchè? 
Lo chiediamo al segretario generale Massimo Bani. "Perchè non possiamo 
continuare a chiedere ai lavoratori il sacrificio di rinunciare a 
giornate di stipendio, e ai cittadini di subire disagi, soprattutto 
quando gli obiettivi si possono cogliere diversamente - dice - . Noi 
vogliamo stare al tavolo delle trattative per mettere a segno risultati 
concreti, e quello che non ci va di questa manovra lo diremo in piazza, 
nella manifestazione del 25 novembre". Anche in una vertenza locale, 
quella della polizia municipale di Lucca, Cisl ha recentemente  preso le
 distanze da Cgil e Uil. "Il concetto è identico, si lavora per 
costruire laddove le basi ci sono, evitando sacrifici a lavoratori e 
cittadini. Anche nel caso della polizia municipale  l'amministrazione 
comunale di Lucca ha fatto cose buone, sulle altre continua il 
confronto". "Della manovra del Governo - spiega Bani -, come ha 
dichiarato anche recentemente il segretario Cisl Luigi Sbarra, ci 
piacciono i passaggi relativi al cuneo
 contributivo e all’accorpamento delle due aliquote Irpef al 23%, 
all’innalzamento a 8.500 euro della no-tax-area anche per i lavoratori 
dipendenti. Sono esempi  che rappresentano l'indirizzo delle nostre 
richieste.  Però è sbagliata la stretta sulle pensioni. Inoltre è 
inaccettabile  
 ridurre le aliquote e i rendimenti per le pensioni future per medici, 
infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo. Sulla sanità 
sono importanti  correttivi da inserire anche se bisogna riconoscere che
 il Governo complessivamente  non ha tagliato nel settore,  direi 
tutt'altro".
"Lo
 sciopero non deve essere un fine ma un mezzo, libero da moventi 
politici, e utile - sottolinea in conclusione Massimo Bani, segretario 
generale Cisl Toscana Nord- . Se così non è, come nel caso di quello di 
oggi,  e si fa ricadere il tutto sulle spalle del cittadino e del 
lavoratore, allora non ci siamo, è sbagliato. Come sindacati siamo 
chiamati a  lavorare per costruire, ed è precisamente questo  il senso 
della nostra manifestazione nazionale a Roma del 25".