Il ciclismo a Lucca - ma non solo a Lucca - si chiama Fanini
La passione per il ciclismo nasce molto tempo fa nella famiglia Fanini infatti già nel 1948 il padre dell'attuale patron, Ivano Fanini, iniziò ad organizzare corse su strada, pista e ciclocross a Capannori e poi in ambito interprovinciale e via via che la squadra cresceva anche nazionale. Il classico pioniere sportivo cui, poi, non poteva che succedergli altri che il figlio Ivano tramandando una tradizione che ha portato la squadra, oggi "Amore e Vita" ad essere la più longeva squadra al mondo.
Dal team Fanini sono passati, nella sua lunga storia, alcuni dei più grandi campioni mondiali di ciclismo ed i ricordi di questi atleti e della squadra si sono stratificati creando un enorme archivio di storia mondiale del ciclismo. Una profonda amicizia ha legato nei decenni alcuni nomi importanti e conosciuti nel mondo delle due ruote come Gino Bartali, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Roger De Vlaeminck tanto per citarne alcuni fra le decine, o meglio centinaia, di atleti; organizzatori di importanti gare e dirigenti federali. Tutti, nel mondo sportivo del pedale conoscono Fanini. Tutti lo chiamano per nome per la sua simpatia, professionalità, dinamicità e conoscenza di quel mondo che oggi sta crescendo sempre più nel numero dei praticanti.
In questi giorni Lucia Micheli, assessore allo sport del comune di Capannori, e Pierluigi Castellani, presidente provinciale F.C.I. ed il Direttore del Museo Stefano Bendinelli si sono recati nella sede del Team Amore e Vita dove il padrone di casa, Ivano, ha fatto vedere loro le migliaia di foto ed articoli di giornali che ricordavano le imprese del Team capannorese.
In occasione di questa visita Pierluigi Castellani ha proposto di rendere maggiormente educativo e formativo far conoscere alle nuove generazioni, proprio tramite questo Museo Fanini, la conoscenza di quanto il ciclismo divulghi l'importanza di fare sport per la propria salute e per l'acquisizione di veri valori etici e stili di vita corretti.
La visita si è conclusa con l'omaggio del libro della storia ciclistica della famiglia Fanini agli ospiti.