ENRICO PEA SCRITTORE D'ECCEZIONE, APERTURE NATALIZIE
ENRICO PEA SCRITTORE D'EC ...
Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt:
la sua anima in un archivio
La vita, gli appunti e le immagini
21 luglio – 17 dicembre 2023
Villa Reale di Marlia (Capannori, LU)
comunicato stampa
Villa Reale di Marlia, nei pressi di Lucca, inaugura venerdì 21 luglio “Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un archivio. La vita, gli appunti e le immagini”,
una mostra che celebra la figura di una donna raffinata e
straordinaria, eclettica mecenate, che proprio qui, sua residenza
estiva, ospitò e portò alla fama i più importanti nomi dell’arte, del teatro e della letteratura del Novecento, da Salvador Dali a Jean Cocteau a Alberto Moravia.
L’esposizione è a cura di Roberta Martinelli, le ricerche storiche e i testi sono di Simonetta Giurlani Pardini, il progetto di allestimento è di Beatrice Speranza, il video ritratto è di Giulia Vannucci. È promossa da Henric e Marina Grönberg, proprietari di Villa Reale di Marlia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e dall’associazione “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana”, e rimarrà aperta fino a domenica 17 dicembre 2023. È ambientata nella nuova
ala della Palazzina dell’Orologio, nella grande cucina al piano terra
che era il centro di fantastiche serate e che per la prima volta viene
aperta al pubblico. Documenti della vita di Mimì, come i suoi
dischi, le sue riviste, la sua collezione etnografica e i cimeli
appartenuti a Papa Leone XIII, sono conservati negli spazi del primo
piano della palazzina.
Ricorrendo il centenario dell’acquisto da parte della famiglia Pecci Blunt della Villa Reale di Marlia, i nuovi proprietari vogliono rendere omaggio a Mimì che, con determinazione, convinse il marito Cecil ad acquistarla. Dopo aver restituito alla villa l’aspetto
Primo Impero reperendo arredi originali, la contessa l’ha utilizzata
con lo stesso mecenatismo che aveva contraddistinto la politica di Elisa
Baciocchi Bonaparte. Ma questo non è il solo trait-d’union fra
le due donne che curiosamente anche a Parigi, pur a un secolo di
distanza, hanno abitato nello stesso quartiere, ad appena 600 metri
l’una dall’altra. Individuando il collegamento ideale e pratico tra i
fasti del periodo della Principessa Elisa Bonaparte, proprietaria della
villa tra il 1806 e il 1814, e la valorizzazione della villa concepita e
realizzata da Mimì, l’associazione ha potuto far emergere la linea di
continuità che ha caratterizzato lo straordinario complesso monumentale
di Villa Reale di Marlia, segnandone il suo destino di luogo della
cultura e dell’arte.
Anna Laetitia Pecci Blunt ha lasciato a Marlia un archivio creato da lei stessa, che è una vera e propria autobiografia.
A partire dal suo atto di nascita, ritagli di giornale, fotografie,
lettere, documenti datati e catalogati, Mimì emerge come protagonista
della vita mondana internazionale, ma soprattutto come una mecenate
impegnata costantemente nel diffondere le nuove tendenze culturali e nel
sostenere le avanguardie artistiche. Creò nella sua dimora, tanto
amata, un circolo artistico e intellettuale dove si riunivano poeti,
artisti e musicisti come Dalì, Cocteau, Valery, Poulenc e Claudel,
rendendo questa villa lucchese il cuore del mondo artistico e insieme
luogo di grande ispirazione e di stupende amicizie. Delle sue feste si
parla sulle riviste del tempo, come Vogue, che riportano i nomi
degli ospiti più illustri. Dai suoi scatti fanno capolino i più grandi
nomi della cultura moderna ritratti a bordo piscina o intenti in una
danza o in uno spettacolo in costume nelle numerose feste dedicate
all’arte e alla creatività. Ogni momento della sua vita viene fissato
attraverso foto quasi sempre fatte da lei, accompagnate da date, luoghi
e nomi dei presenti. Non mancano commenti ironici e acuti, scritti
con la sua calligrafia minuta, molto precisa, che ci fanno capire la sua
personalità complessa.
“La
Villa Reale di Marlia è uno scrigno di tesori, alcuni già conosciuti,
altri svelati negli ultimi anni e chissà quanti altri ancora nascosti -
scrivono nel catalogo i proprietari di Villa Reale, Marina e Henric Grönberg
-: è costante lo stupore che proviamo grazie alle scoperte che animano
le nostre giornate seguendo i lavori di restauro. L'imponente intervento
di ripristino di tutto il complesso è partito nel 2014 quando prendemmo
in consegna la grande proprietà con i suoi edifici e giardini in
condizioni ormai critiche. Dopo anni di incessante lavoro e di cantieri
vediamo finalmente i risultati di tanto impegno con la gioia di poter
condividere con i visitatori questo grande patrimonio architettonico e
paesaggistico italiano di inestimabile valore. Proprio in occasione
della prima apertura degli appartamenti restaurati di Elisa Bonaparte
Baciocchi, grazie all'associazione ‘Napoleone ed Elisa: da Parigi alla
Toscana’, abbiamo approfondito la conoscenza di questa
principessa straordinaria e appreso le sue abitudini, il suo stile di
vita e le sue scelte di arredo nella Villa Reale. Adesso, attraverso
questa mostra, siamo in grado di scoprire il mondo di un'altra grande
protagonista della storia della proprietà: Mimì, la contessa Anna
Laetizia Pecci Blunt, che nel secolo scorso fece vivere a Villa Reale di
Marlia anni di gloria, mecenatismo e cultura, tra artisti, scrittori,
personaggi famosi. Presentiamo oggi una importante collaborazione con
l’associazione napoleonica per far conoscere una nuova ala della
Palazzina dell’Orologio, dove cimeli, fotografie e video ci permettono
di fare un altro viaggio nella storia, incredibilmente curioso e
inaspettato”.
“Questa mostra è il felice esito di due operazioni: il recupero ed il ritorno alla sua originaria bellezza della Villa Reale, condotto con munificenza e lungimiranza dagli attuali proprietari e
insieme il percorso culturale incentrato sulla valorizzazione del ruolo
e della personalità di Elisa Bonaparte, principessa di Lucca - spiega la curatrice Roberta Martinelli,
già direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche
dell’isola d’Elba e presidente dell'associazione ‘Napoleone ed Elisa: da
Parigi alla Toscana’ -. Nella strategia di Elisa, indirizzata a
trasferire a Lucca il brillante modo di vivere di Parigi, capitale
dell’Impero, la villa di Marlia assolveva ad una funzione di assoluta
importanza: era il luogo di delizia dove la principessa riuniva la sua
corte che in quell’ambiente ameno ed elegante poteva provare le
seducenti sensazioni della bellezza realizzata.
Sicuramente era a quelle scene che ha pensato Mimì Pecci Blunt quando, divenuta proprietaria della Villa di Marlia nel 1923, ne volle fare un luogo ospitale per gli artisti e i letterati frequentati a Parigi ed a Roma. Dotata di una innata predisposizione principesca, Mimì fece rivivere alla Villa i fasti del tempo elisiano
e, perché non si perdesse memoria dei nuovi incantesimi che nascevano
dalle sue mani, provvide a conservarne la testimonianza affidandola ad
un archivio che custodisce il segreto della sua meravigliosa vicenda.
Dopo
il recupero realizzato dalla proprietà, che ringraziamo per averci
coinvolto come associazione offrendo una consulenza storica basata sulle
attività di studio e ricerche portate avanti in questi anni, era giunto
il momento giusto per alzare lo sguardo dalla villa di Elisa alla maison de campagne
di Mimì. Questo centenario esigeva infatti una considerazione speciale
che sapesse rimettere la contessa Anna Laetitia Pecci Blunt al centro di
una storia europea d’arte e di cultura che ha avuto come scenario la
splendida Villa di Marlia”.
“Il progetto di approfondire la vita di Mimì è nato a Villa Reale di Marlia, nel momento in cui abbiamo potuto sfogliare un suo album privato - racconta Simonetta Giurlani Pardini,
autrice dei testi del catalogo -. Sotto ogni scatto, con la sua
calligrafia piccola e ordinata, c’era la descrizione del luogo e i nomi
dei protagonisti di quelle immagini. Quell’album era datato 1926, nelle
prime pagine, Mimì aveva immortalato nel giardino della villa, Sergej Diaghilev, Boris Kochno e Serge Lifar, tre fra i più importanti componenti dell’avanguardia artistica degli anni Venti: i Balletti Russi.
Da quell’album la ricerca è andata avanti, grazie al privilegio di
poter consultare l’archivio creato e organizzato dalla stessa Mimì che
aveva raccolto e catalogato fascicoli di scritti e documenti. È stato
emozionante toccare quelle pagine che lei stessa aveva avuto tra le
mani, sentire l’odore dei suoi quaderni fatto d’inchiostro, di carta ma
soprattutto di polvere, quella che si posa sulle cose del passato e che è
in attesa di essere spazzata via per far riaffiorare ricordi lontani.
Inserito
in una cartellina, di un azzurro ormai sbiadito, era custodito il suo
atto di nascita, l’inizio del suo percorso in questa vita. E poi, nella
lunga fila di scaffali, erano raggruppati in ordine cronologico i segni
dei momenti più significativi della sua vita: quaderni, lettere,
fotografie, ritagli di giornali, riviste e i suoi taccuini dove ad ogni
lettera dell’alfabeto corrisponde l’indirizzo di personaggi del jet set
internazionale ma soprattutto di pittori, musicisti, scrittori, attori
fra i più importanti del Novecento e che lei definiva i “miei parenti
illustri”. Mimì ci ha lasciato una vera e propria autobiografia, la
narrazione di una donna che ha saputo realizzare il suo proposito di una
vita dedicata all’arte, ma la vita stessa di Mimì è stata un’opera d’arte”.
Il progetto della mostra, del catalogo e la grafica, sono di Beatrice Speranza,
fotografa e architetto. “In questo progetto espositivo, che ha
comportato un grande studio, vogliamo raccontare la storia di Mimì
attraverso le immagini che lei stessa ci ha lasciato, i suoi appunti, i
suoi documenti e lettere, tutto organizzato e archiviato con una
precisone tale da sembrare proprio che questi nastri che raccolgono i
suoi documenti siano stati preservati per essere sciolti e svelati –
scrive nell’introduzione al catalogo -. E noi con grande emozione e
rispetto ci siamo avvicinate sfogliando pagine di una vita intensa, che
siamo qui a raccontarvi non solo tramite questa narrazione studiata
attraverso i testi e i libri di chi l’ha conosciuta, ma anche con la
presentazione di un’istallazione temporanea realizzata proprio nelle
ex-cucine dove Mimì e suo marito Cecil organizzavano le loro feste.
Punto focale un video ritratto realizzato da Giulia Vannucci, giovane
autrice da me scelta per la sua sensibilità, che ho conosciuto e
apprezzato durante il suo progetto sulle biografie di fotografi”.
La mostra e l’allestimento
Un’installazione
collocata nelle ex-cucine, dove i Pecci Blunt organizzavano le loro
feste, dà inizio al percorso espositivo con tre pannelli luminosi, come i
giochi di luce da lei stessa ideati per questa sala: il primo porta
sullo sfondo lo stemma araldico di Papa Leone XIII ed evidenzia le
principali tappe della vita di Mimì con i ritratti di lei e degli amici;
il secondo presenta parte della sua raccolta della rivista Vogue
e gli articoli che parlano di lei e le sue feste; il terzo mette a
confronto l’influenza della cultura e della “mondanità” dell’epoca, dai
rivoluzionari Balletti Russi alle spettacolari feste di Mimì, inclusi i
giochi e gli eventi privati. In questa sala è possibile affacciarsi
nell’angolo bar con gli originali collage a parete che lei tanto amava.
La
sala messa a disposizione da Villa Reale è proprio una delle sale in
cui Mimì organizzava le feste e le messe in scena teatrali: la cucina all’interno della Palazzina dell’Orologio.
Per questa sala, Mimì aveva studiato dei giochi di luce e utilizzato
dei collage realizzati con le sue foto per rivestire le pareti
dell’angolo bar adiacente alla sala. Qui, tre totem luminosi con stampe
su stoffe realizzati da Allestend di Alessandro Cattani,
riassumono la sua vita, i suoi amici, le sue passioni. Punto focale
della mostra è il video ritratto realizzato da Giulia Vannucci. Nella
palazzina si trova anche una ricca collezione di bambole etniche,
acquistate da Mimì durante i suoi viaggi, che fanno intuire il suo
interesse per l‘etnografia, scienza in pieno sviluppo in quegli anni.
Una
seconda parte del racconto è un vero approfondimento delle tappe
principali della vita di questa straordinaria mecenate: un libro ricco
di immagini e grafiche colorate e accattivanti sottolinea lo spirito
giocoso e il dinamismo di questa donna straordinaria. Tutte le immagini
storiche sono tratte dagli album fotografici di Mimì, conservati nell’archivio di villa Reale di Marlia e nell’archivio Pecci Blunt. All’interno del libro nella pagina del colophon un qr code rimanda direttamente, on line, al video su Mimì.
“Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un archivio. La vita gli appunti e le immagini”.
Mostra e catalogo a cura di Roberta Martinelli
Villa Reale di Marlia (Capannori, LU), 21 luglio – 17 dicembre 2023
Ricerche storiche e testi: Simonetta Giurlani Pardini
Progetto mostra, catalogo e grafica: Beatrice Speranza
Video
Ritratto: “Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un
archivio. La vita gli appunti e le immagini”. Regia, riprese e montaggio
di Giulia Vannucci
Giorni e orari di apertura: fino al 5 novembre,
tutti i giorni dalle 10,30 alle 17,30 (ultimo ingresso 30 minuti prima
dell’orario di chiusura); nei weekend di luglio e agosto, apertura
straordinaria del parco fino alle 20; ultimo ingresso 18,30. Dal 6 novembre al 17 dicembre
apertura solo nei weekend e nei festivi dalle 10 alle 17; nelle date
del 2,3,8,9,10,16 e 17 dicembre apertura natalizia dalle 10 alle 21.
Chiusure straordinarie: sabato 26 agosto, domenica 17 settembre e martedì 26 settembre 2023.
La mostra è visitabile con il biglietto di ingresso al parco:
12 euro l’intero, 9 il ridotto (dai 10 ai 17 anni, gruppi > 10
persone, adulti > 65 anni, soci FAI e TOURING CLUB, soci ADSI, soci
ICOM, carta “studenti della Toscana”) e 5 per gli studenti (solo gruppi
scolastici fino alle scuole superiori, accompagnatori accesso gratuito).
Ingresso libero per i bambini fino ai 9 anni (escluso gruppi),
accompagnatori, guide, autisti, persone con disabilità. I biglietti sono
acquistabili anche on line: https://villarealedimarlia.it/visita/orari-e-costi/
La mostra si avvale di supporti in italiano e in inglese.
Web e social:
Fb: VillaRealeDiMarlia – Insta: @villarealemarlia
http://www.napoleoneparigitoscana.it
Fb: @napoleonidi – Insta: @souvenirnapotoscanaoccidentale - #napoleonidi
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