ENRICO PEA SCRITTORE D'ECCEZIONE, APERTURE NATALIZIE
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Il documentario della Fondazione Banca del Monte di Lucca si proietta al XXXV Festival del Cinema di L’Alfàs del Pi - Alicante (Spagna)
Maria Luisa di Borbone ritorna in Spagna
Per la terza volta la Fondazione è ospite della manifestazione internazionale spagnola per far conoscere la città, la sua storia e la sua arte e riannodare un filo d’oro che si era interrotto
La Fondazione Banca del Monte di Lucca riporta di nuovo la storia della propria città in Spagna da dove, con Maria Luisa di Borbone, era giunta due secoli fa. Sarà infatti proiettato al 35° Festival del Cinema di L’Alfàs del Pi (Spagna), lunedì 3 luglio 2023 alla Casa della Cultura, il documentario “Noi Maria Luisa di Borbone …”, frutto del progetto coordinato dal professor Pietro Paolo Angelini, referente per il settore cultura e formazione della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Il documentario, dopo la presentazione nelle scuole nell’ambito del concorso nazionale incentrato sulla figura della sovrana, è stato sottotitolato in spagnolo per essere proiettato nell’ambito della rassegna cinematografica, dando particolare rilevanza agli elementi riguardanti la biografia di Maria Luisa a Lucca e in Spagna, prestando attenzione alla formazione ivi ricevuta; il tutto è frutto di una raccolta di documenti e testimonianze.
“Infatti la sovrana, prima di venire nel 1801 in Italia quale Regina d’Etruria, era vissuta a corte ed in particolare nel Palacio Reale de La Granja (Segovia) e in quello di Madrid: lì si era sposata appena compiuti 13 anni per ragioni dinastiche con il principe ereditario Lodovico di Parma”, spiega Angelini. (nelle foto allegate alcuni momenti delle riprese in questi palazzi)
“Arriverà poi a Lucca il 7 dicembre 1817 dopo essere rimasta a Roma incarcerata da Napoleone per ben 4 anni e aver rifiutato per due anni quanto disposto dal Congresso di Vienna. Con lei arriveranno a Lucca i figli Carlo Lodovico e Carlotta, rimasti orfani di padre da bambini”.
“È dunque un ritornare, un VOLVER di Maria Luisa nella sua patria, dove governano ancora i Borboni, gli eredi della sua famiglia”.
Si tratta della terza occasione di collaborazione tra la Fondazione Banca del Monte di Lucca e il Festival: il 6 luglio 2015 aveva partecipato al 27° Festival con una giornata di presentazione di vari documentari di giovani artisti lucchesi e un concerto eseguito da 4 giovani cantori e un pianista sulle colonne sonore di vari film italiani con musica di Giacomo Puccini; il 10 luglio 2017, per il 29° Festival, aveva dedicato una giornata ad Ariosto e Cervantes con la presentazione di un video sottotitolato in spagnolo e il volume “Il Furioso in Garfagnana – L’amore per Alessandra”.
Il documentario
Il coordinamento del progetto e la supervisione storico-scientifica del documentario sono di Pietro Paolo Angelini; le principali opere storiche di riferimento sono: “Maria Luisa, La Duchessa Infanta”, di Nadia Verdile; “Noi Maria Luisa di Borbone, Infanta di Spagna, Duchessa di Lucca”, di Pietro Paolo Angelini.
Voce recitante la vita e i decreti di Maria Luisa: Elena Cosimini. Il testo del monologo di Elena Cosimini è tratto dal libro: “Fili di memoria - Voce sola della Duchessa Infanta di Spagna” di Nadia Verdile con rielaborazione del testo liberamente curata da Pietro Paolo Angelini (ha coordinato anche le registrazioni effettuate in Spagna).
Le interviste presenti nel documentario sono di: Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Monica Maria Angeli, direttrice della Biblioteca Statale di Lucca, Mons. Giovanni Scarabelli, presidente dell’Accademia Maria Luisa di Borbone di Viareggio, Nilo Fernàndez Ortiz, Madrid Carmen Garcìa-Frìas Checa, José Luis Sancho Gaspar del Patrimonio Nacional di Madrid.
La regia è di Paolo Marchetti. Editing ed elaborazioni grafiche di Marketplace Media Services.
Il documentario è completato con un volume in spagnolo su Maria Luisa, omaggio portato al festival.
Qui un video promozionale che è possibile diffondere: Promo-2023.mp4 - Google Drive
...anni fa sono stato a San Lorenzo del Escorial a visitare la tomba di Maria Luisa. Va però detto che il Congresso di Vienna aveva disposto che i Borbone regnassero sul Ducato di Lucca per sempre; Maria Luisa non ne volle sapere pretendendo l'atto addizionale di Parigi del 1817. Tale atto disponeva che i Borbone avrebbero governato il Ducato di Lucca solo temporaneamente per rientrare a Parma alla morte di Maria Luigia d'Asburgo, già moglie di Napoleone. Per cui Maria Luisa, che pure qui tra noi fece cose egregie è la vera responsabile della fine dello stato di Lucca. Non è invece responsabile il vituperato Carlo Lodovico, che aveva i suoi difetti, ma che amava Lucca. L'abdicazione di Carlo Lodovico ebbe come effetto l'annessione alla Toscana meno di tre mesi prima di quanto non sarebbe comunque avvenuto. Maria Luigia d'Asburgo infatti era malata e si sapeva che la sua vita non sarebbe durata a lungo. Carlo Lodovico è sepolto nel territorio del Ducato, nella cappella della villa della Lecciona in comune di Viareggio
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