Lucca. Non si doveva fare il mercatino di ) Natale in piazza San Francesco
Lucca. Non si doveva fare ...
33 anni di pellegrinaggi in “cammino per la pace” per i Santuari d’Europa in nome di Amore e Vita
Un’esperienza di fede, di pace, di cultura e di comunione quella vissuta dal gruppo di camminatori “Amore e Vita”. Partiti in pullman in venticinque da Ceva, alternando trasferimenti in autobus a percorsi a piedi di 15-20 chilometri giornalieri, in cinque giorni sono arrivati a Lourdes, meta del loro 21° pellegrinaggio a piedi. Ogni giorno si raggiungevano luoghi ricchi di spiritualità, di arte e di bellezze naturali.
Il primo giorno, martedì 25 aprile, camminando tra spettacolari campi gialli coltivati a colza hanno raggiunto Ars il paese del santo Curato che qui visse per 42 anni in estrema povertà, dedicando tutta la sua vita e le sue giornate alla preghiera, alle confessioni e alla direzione spirituale.
Tre sono state le tappe principali del secondo giorno: la visita guidata di Cluny con la più grande abbazia Benedettina del Medio Evo; il percorso a piedi da Cluny a Taizè dove ha sede la Comunità ecumenica di Frère Roger Schulz e il Centro di spiritualità di Paray le Monial conosciuta in tutto il mondo per le apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque: qui hanno concluso la giornata con la S. Messa mentre, a metà giornata a Taizè, hanno partecipato con centinaia di giovani alla preghiera ecumenica.
Il terzo giorno, con l’aiuto di una guida trekking, hanno percorso antichi sentieri boschivi della Borgogna, raggiungendo Nevers, dove la veggente di Lourdes, si ritirò nel monastero delle suore della Carità dopo le apparizioni fino alla morte avvenuta ad appena 35 anni. Una suora gli ha permesso di visitare il giardino dove Santa Bernardette trascorreva ore in preghiera davanti ad una immagine della Madonna che – diceva la Santa - le ricordava la Madonna apparsa a Lourdes. Sempre in quel giardino venne sepolta nel terreno e, dopo trent’anni, in occasione della esumazione, il suo corpo fu trovato perfettamente intatto così come si può vedere ancora oggi: uno dei casi medici più inspiegabili.
Venerdì 28 aprile, con un lungo trasferimento in pullman sono giunti a Oradour sur Glane dove il 10 giugno 1944 avvenne uno dei più efferati crimini di guerra: nel giro di poche ore vennero trucidati i 642 abitanti e tutto il paese dato alle fiamme. Oggi è un museo a cielo aperto; tutto è rimasto come allora: le insegne pubblicitarie, macchine da cucire, automobili, attrezzi agricoli e di artigianato, tutto bruciato… Ogni anno 300.000 persone visitano questo villaggio martire; si spera che la loro presenza contribuisca a non dimenticare le stragi generate dal fanatismo e dall’intolleranza e a farsi operatori di pace.
Nel primo pomeriggio, accompagnati dalla guida, hanno proceduto tra campi di lavanda e pascoli ricchi di ovini e si sono inoltrati nel gran canyon del torrente Alzou, in Occitania. Qui hanno potuto ammirare in tutto il suo splendore il paese medievale di Roccamadour detto anche dei “Sette santuari” per il complesso di cripte e cappelle unite tra di loro dalla “Grande escalier” di 216 gradini che i pellegrini salivano in ginocchio. In questo delizioso paese hanno trascorso l’ultima notte per ripartire in pullman il giorno dopo, prima dell’alba, e raggiungere il santuario di Lestelle Bhetarram sulla riva dello stesso fiume che vide Bernardette Soubirou parlare con la Santa Vergine. Più volte la bambina Bernardette, si recò con la sua famiglia in pellegrinaggio in questo luogo; qui venne ancora quattro giorni prima delle apparizioni, qui acquistò la sua corona del rosario, qui trovò il santo monaco Michele Garicois che per primo credette alla realtà soprannaturale delle apparizioni di Lourdes.
Da questo luogo sono partiti (sotto la pioggia) per gli ultimi 20 chilometri a piedi fino alla grotta di Lourdes; in serata li hanno raggiunti altri amici in pullman con i quali hanno poi condiviso tre giorni intensi di catechesi, celebrazioni, incontri con malati, barellieri e tanti, tantissimi pellegrini che fanno ben sperare in una forte ripresa dopo la “pausa Covid”. Una bella esperienza che ha permesso in pochi giorni di vedere tante bellezze naturali e artistiche, di sperimentare la gioia del camminare insieme e, giunti a Lourdes, di toccare con mano di far parte di un’unica chiesa pur parlando lingue diverse e provenendo da tante nazioni di ogni parte del mondo. Tra l’altro, nella diretta televisiva per la trasmissione della preghiera del Rosario dalla Grotta di Lourdes su TV2000 si è potuto vedere il parroco di Ceva e vicario zonale, nonché padre spirituale di Amore e Vita e di tutte le squadre del team Fanini, Don Franco Bernelli che guidava la seconda decima del santo rosario. La serata era sotto la pioggia ma i fedeli erano numerosissimi ugualmente.
Vista la positiva esperienza, già si sta pensando ad un nuovo pellegrinaggio per l’anno prossimo….
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