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  • 30/04/2023 10:23

I problemi del lavoro nel turismo

 Leggiamo sempre più spesso sui giornali locali posizioni sul lavoro in Versilia che a noi sembrano contrastanti o farsesche.



“Non riusciamo a trovare personale stagionale perché i giovani cercano lavori nei cantieri navali a tempo indeterminato”. “Non troviamo giovani che vogliano lavorare perché preferiscono la stagione”. “Forse alcuni stabilimenti balneari ed alcuni alberghi rimarranno chiusi per mancanza di personale”. “I giovani non vogliono sacrificarsi (Sic) perché hanno il reddito di cittadinanza o la NASPI” (“La Nazione” ed “Il Tirreno” praticamente una volta a settimana).



Stamattina (29 aprile) il quotidiano “Il Tirreno” a pagina 2 afferma che 7 imprese del turismo su 10 sono “non in regola” perché sfruttano lavoratori senza contratto o con il lavoro “grigio” cioè sei assicurato part – time per 3 ore al giorno ma lavori per 10, 11 ore tutti i giorni.


Assoturismo – ConfCommercio per voce della sua responsabile toscana Maila Bettacini si difende, senza pudore o vergogna, dicendo che: “sono controlli effettuati ad inizio stagione quando le imprese devono ancora assestarsi e completare gli organici facendo passare in secondo piano gli sforzi che le aziende stanno facendo per salvare quello che è uno dei settori trainanti dell’economia italiana”. In poche parole afferma che i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici iniziano, forse, in piena stagione e, forse, quando le aziende sono a pieno organico. Un inno all’evasione fiscale ed allo sfruttamento. Complimenti.



Per noi del Partito Comunista dei Lavoratori diventa quindi difficile districarci in queste contraddizioni, ma abbiamo capito una cosa: per le aziende del turismo il problema sono i lavoratori, peggio ancora se giovani.



Perché, secondo tutti gli imprenditori, che chiamarli padroni sfruttatori sarebbe brutto, i giovani non vogliono né lavorare nella stagione del turismo né vogliono lavorare con contratti a tempo indeterminato, ma preferiscono stare sul proprio divano, godendo degli spiccioli che il RdC (tolto adesso dall’attuale governo) e la NASPI gli accorda.



Chiunque abbia un minimo di cervello e di onestà intellettuale capisce da solo che questa PANTOMIMA del povero padrone è semplicemente una farsa e lo si evince anche nelle piccole cose: perché ConfCommercio ha rifiutato la piccola richiesta della CGIL di dare un bollino di “Azienda virtuosa” (quindi in regola) agli operatori del turismo? Perché, se come afferma la stessa Signora Maila, la stragarande maggioranza delle imprese di Assoturismo sono in regola ad un primo piccolo controllo il 70% sono disoneste su fisco e contratti? Le bugie, come sempre hanno le gambe corte, e non reggono alle prime verifiche.



Come PCL Versilia Lucca portiamo avanti da 2 anni una campagna estiva contro il lavoro nero e grigio nel settore del turismo, indicando a tutti i lavoratori gli indirizzi di quei sindacati che combattono questa piaga come CoBas, USB, CGIL, USI, per denunciare questi crimini (perché di questo si tratta).



La nostra proposta quindi è molto semplice: maggiori controlli ed inasprimento delle pene per chi utilizza il lavoro di nuovi schiavi come manodopera che comprenda non solo pene pecuniarie per evasione fiscale, frode nei confronti dello Stato, ma anche penali per sfruttamento di essere umano e riduzione in schiavitù.


Una retribuzione degna di essere chiamata tale (almeno 10€ netti l’ora) sotto contratto nazionale ed assicurati/e.



Frediani Alessandro


Per il Partito Comunista dei Lavoratori


Sezione Lucca e Versilia

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