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  • 26/04/2023 01:38

Infermieri di Psichiatria (SISISM): “servono urgenti interventi per la salute mentale”

Infermieri di Psichiatria (SISISM): “morte della Dottoressa Capovani ci rattrista, servono urgenti interventi per la salute mentale”. Morire di lavoro, sul posto di lavoro. Infermieri del SISISM: “ora basta aggressioni, serve investire nella salute mentale”. Il 22 aprile 2023 la psichiatra Barbara Capovani è stata aggredita ripetutamente e brutalmente con una spranga da un paziente mentre usciva dal SPDC dell’azienda ospedaliera di Pisa dove lavorava. La notte successiva la collega è deceduta, lasciando tutti noi sgomenti e attoniti. Noi infermieri della salute mentale, vogliamo stringerci attorno alla famiglia che ha perso una persona eccezionale e fare arrivare loro, tutto il nostro commosso cordoglio. Noi infermieri della S.I.S.I.S.M. vorremmo che non si parli di salute mentale solo ed esclusivamente quando un professionista viene aggredito o, come in questo caso, muore. Chiediamo che lo Stato cominci seriamente a investire nell’ambito della psichiatria, che da sempre è considerata la cenerentola della sanità. Mai come ora, dopo la pandemia, in salute mentale ci si trova ad affrontare quotidianamente carichi di lavoro non adeguati alle risorse disponibili. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha il diritto di ottenere incentivi in termini di risorse strutturali ed organiche, di personale altamente formato e che possa essere tutelato in termini di sicurezza. Gli episodi di violenza a danno degli operatori sono all’ordine del giorno, ma in salute mentale il problema è molto più complesso e più ampio. Chiediamo in memoria della collega, che chi lavora in questi ambiti con lo scopo di curare e assistere il prossimo, venga maggiormente tutelato. La S.I.S.I.S.M. chiede alle istituzioni che si agisca concretamente per porre in essere azioni concrete e mirate volte alla riduzione del fenomeno di aggressività e violenza ai danni degli operatori sanitari. Facciamolo per onorare l’impegno e la dedizione al lavoro di Barbara, per continuare il suo percorso; facciamolo per noi ma anche per chi curiamo tutti i giorni. Perché non si debba più morire di lavoro, sul posto di lavoro. Il consiglio direttivo S.I.S.I.S.M.

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