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  • 06/04/2023 16:11

Domani la Triennale di Gesù Morto a Retignano

Mettere insieme le croci di allora con quelle del mondo moderno”


Dopo aver mancato l’appuntamento del 2020 a causa della pandemia COVID, quest’anno tornerà a Retignano la storica processione del Venerdì Santo, nota ai paesani come “Triennale di Gesù Morto“.

Questo rito popolare affonda le proprie radici già nel XVII secolo e si contraddistingue per il ricorso ai lumini, delle piccole candele tramite cui si illumina il borgo con le sue vie e le cime delle montagne. Inoltre, da qualche anno la processione si svolge cercando di attualizzare i messaggi del Vangelo, offrendo dei parallelismi col mondo moderno.

In una società sempre più frenetica, complessa e globalizzata, è importante prendere coscienza delle maggiori problematiche che ancora oggi ostacolano l’armonia tra i popoli. Durante il cammino per le stradine paesane, si avrà modo di soffermarsi a riflettere su temi molto importanti, spaziando dai diritti dell’uomo, all’insensatezza delle guerre e alla salvaguardia dell’ambiente.

L’evento si terrà in data venerdì 7 aprile 2023, presso la chiesa di San Pietro, a cominciare dalle ore 21:00.

Alla manifestazione patrocinata dal Comune di Stazzema, sarà presente l’amministrazione comunale.

Una ricostruzione storica di Lorenzo Vannoni, storico del Paese :

La prima menzione si ha nel 1619 quando si accenna alla presenza di una qualche Luminara nel periodo di Pasqua. In paese non ci sono molte informazioni in più , ma si sa che il motore della manifestazione è stata la volontà di rimediare alla condotta morale degli abitanti del paese che non era poi così eccelsa:: nello statuto del nostro comunello c'è scritto appunto che avendo visto per esperienza che non si osservavano molto le feste e la gente pensava solo giochi, balli e canti, allora si organizzarono celebrazioni religiose, perché “per l’avvenire si abbino a festare solamente le feste comandate dalla chiesa”. Viene quindi, menzionata anche una Luminara intorno alla prima metà del seicento e sappiamo che una qualche manifestazione del genere sulle orme di quella già organizzata a Camaiore. Probabilmente c'era anche a Seravezza da cui siamo stati verosimilmente ispirati. Negli anni poi l'organizzazione riuscì ad estendersi come manifestazione a tutto il comune, allora si illuminarono anche un po' di mulattiere con delle fiaccole e a quell'epoca si sfruttavano i lampanini che è il nome arcaico per i lumini come li facciamo oggi, quindi un bicchierino di vetro con sostenuto per aria da un filetto di ferro dentro cui però si mettevano l’olio, poi un pochino di sughero giusto per tenere lumini più facilmente a galla Nel Novecento la manifestazione ha assunto i suoi connotati più tradizionali, più classici come la intendiamo ora. E’ stata realizzata nel 1921 una pietà in legno che è la stessa che facciamo girare in paese tuttora e a quel tempo risale la prima illuminazione elettrica. Adesso cerchiamo di fare dei parallelismi tra le letture bibliche e realtà moderne quindi le croci di Gesù e quali sono le croci del mondo moderno” 


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