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Negozio vintage, oggetti di modernariato e recuperi creativi, ma anche cacao, spezie e caffè.
Venerdì 10 marzo Benedetta Taddeucci presenta la sua Bottega.
Tra i primi commercianti, nel 2018, ad aver creduto con la sua storica cioccolateria nella rinascita di Chiasso
Barletti, lo splendido vicolo medievale nel cuore della Lucca romana, Benedetta Taddeucci consolida
ulteriormente il suo legame con il territorio dando voce ad un’altra sua passione: il recupero e il riuso artistico
di oggetti legati ad un tempo passato, perfettamente in linea con quella sobria eleganza e raffinata cura del
dettaglio che, insieme ad una certa operosità, da sempre contribuiscono al fascino indiscusso di questa città
e della sua gente.
Al civico 17 Chocolat cede dunque il passo a Benedetta Bottega: i mattoncini medievali sono gli stessi, così
come le pareti color carta da zucchero che a molti ricordano l’incarto prezioso di quando lo zucchero si
vendeva a peso. Gli spazi del negozio sono stati ridefiniti e ad abitarli ora ci sono elementi di arredo vintage
e di modernariato, oggetti riportati a nuova vita con cura e fantasia, articoli datati che ricordano un passato
sempre attuale. Tutto è in vendita, e non si tratta solo di oggetti...sui ripiani di antiche vetrinette tornano
infatti le raffinate praline, in armadietti recuperati fanno bella mostra di sé i barattoli di vetro colmi di tè
ricercati e spezie pregiate; in cassetti d’epoca trovano posto le tavolette di cioccolato di altissima qualità.
Anche il chicco ricoperto, forse la più nota tra le specialità di Chocolat, spicca tra gli oggetti retrò della
Bottega, insieme all’amato cacao amaro in polvere e al caffè in grani con tutta la sua fragranza.
Un negozio vintage, anzi, una bottega, in cui ogni oggetto in vendita è frutto di attente ricerche e accurati
recuperi; qui il passare del tempo sa di cioccolata.
L’appuntamento per l’inaugurazione di Benedetta Bottega, da vedere e da gustare, è in Chiasso Barletti,
venerdì 10 marzo alle 18.
Lo si è capito!
Ma non si capisce a cosa serva, salvo a glorificare la Granucci grande urbanista che segue le orme della Mammini.
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