Tumore al seno: S.Luca, quando la disorganizzazione è programmata
Oggi vogliamo raccontare del trattamento “speciale” riservato alle pazienti affette da tumore al seno all’ospedale San Luca di Lucca. È importante sottolineare, che nella nostra città si trova un’ equipe di professionisti di alto livello per quanto concerne appunto la diagnosi e la cura del carcinoma della mammella, un tumore che ha un’alta incidenza nella popolazione in quanto colpisce una donna su otto. Il problema non sta quindi nella mancanza di professionalità e competenza degli operatori del settore, che sono senza dubbio a livello di altri ospedali di riferimento(ricordiamo che a Lucca è stato fatto il primo intervento di asportazione dei Linfonodi sentinella), ma è proprio nella famigerata costruzione del nuovo ospedale, gestito, è bene ricordarlo con una logica di project financing che si troval’incredibile problema!
È fondamentale quindi rispiegare ancora una volta cosa succede ad una paziente affetta da una malattia come un tumore al seno. Leggete:
tra il ricovero e l’intervento vero e proprio delle pazienti si è venuta a creare una disfunzione organizzativa che non solo non tutela psicologicamente la donna, ma nemmeno lontanamente la protegge da un punto di vista prettamente sanitario, soprattutto in tempi come questi dove gli uffici pubblici sono ancora a regime di Smart warking bloccando il paese intero. Non perdiamo il filo, la paziente affetta da un tipo particolare di carcinoma , peraltro molto frequente, dopo aver eseguito il tampone covid, si reca al san Luca in attesa che le venga asportato il tessuto malato. In quella sede vengono eseguiti una serie di esami fastidiosi e dolenti per individuare con precisione millimetrica la zona da togliere in sede chirurgica. L’ultima di queste procedure viene eseguita - udite udite - a campo di Marte presso l’ambulatorio mammografico perché il macchinario specifico è sempre stato in quella sede e quindi la paziente si trova obbligata ad essere trasportata dal San Luca a Campo di Marte con un auto della ambulanza. Terminata tutta la procedura ritorna al San Luca e rimane in attesa dell’intervento in day hospital. Ovviamente si può facilmente dedurre lo stato d’animo della donna che oltre tutto si porta addosso degli strumenti della prima parte dell’operazione!!!!
Dunque i Comitati e i cittadini chiedono a viva voce come mai tutta la radiologia si trovi al San Luca sia per gli esami ambulatoriali che in regime di ricovero e la mammografia NO? Quali sono i costi che questa organizzazione irrazionale comporta? Il servizio di trasporto in ambulanza di chi è a carico? Perché viene eseguito il tampone covid se poi la paziente esce dall’ospedale e in un auto che trasporta altri malati va in un altro ambulatorio? Il monoblocco del San Luca doveva rappresentare un superamento di spese e inefficienze e invece molte funzioni fondamentali fanno riferimento al vecchio Campo di Marte, perché in una città capoluogo di provincia è stato costruito in maniera del tutto superficiale un piccolo e inadeguato ospedale per acuti!!!!E in ultimo ma non per ultimo non dobbiamo dimenticare il calvario che queste donne devono subire il
giorno dell’intervento.
I comitati che altro non sono cittadini chiedono a viva voce ai politici e responsabili sanitari che sia individuatata una collocazione adeguata dell’apparecchio in questione all’interno del San Lucca onde ridurre disagi personali, rischio nei trasporti e spese inutili. E non trovino, lorsignori, le solite scuse degli spazi mancanti perché già in passato la Popolazione di Lucca ha subito un danno al momento del passaggio dal vecchio al nuovo ospedale perché un Acceleratore lineare dell’importo di circa 4.500.000 euro non è stato portato al San luca in quanto non passava dalle porte e non è stato più utilizzato. Ci tagliate tutto dimenticandovi totalmente di due cose fondamentali che si chiamano DIGNITÀ E CURA delle persone.
Comitati sanità Lucca