Intervento Stampa di Tiziano Pieretti, Vice Presidente Confindustria Toscana Nord con delega all'energia
"E' stato sicuramente importante raggiungere, a livello europeo, l'accordo sul price cap:
l'intesa, grazie ai parametri Identificati, restituisce stabilità al
prezzo del gas (che comunque rimane alto per le industrie), e nel
rispetto delle regole del mercato, individua e neutralizza fattori
speculativi; era un obiettivo che, anche come Confindustria Toscana
Nord, definimmo prioritario, ed è giusto registrare con soddisfazione il
suo ottenimento.
La partita tuttavia non si chiude qui,
poiché energia e gas sono fattori competitivi; auspichiamo quindi che
il nostro Paese si dia una politica che affronti definitivamente alcuni
temi cardine: ad iniziare dal disaccoppiamento dei prezzi
dell'energia elettrica da quello del gas, e dalla necessaria dotazione
di impianti capaci di sottrarci alle intemperie geopolitiche che non
siamo certamente in grado di governare. Scelte in questo senso non sono
più rinviabili, se si vuole conservare il patrimonio di industrie e
servizi avanzati che sono il vero motore del Paese.
Purtroppo, in attesa di iniziative di più ampio respiro, a livello nazionale, preoccupa invece la
previsione contenuta nel ddl bilancio, che, non tagliando gli oneri di
sistema per le potenze sopra i 16,5 kW, finirà per colpire la totalità
delle industrie manifatturiere e sull'intero mondo produttivo italiano.
Secondo il panorama che si va profilando, gli unici sollevati dagli
oneri di sistema resterebbero famiglie e piccole attività artigianali.
Nel primo trimestre del prossimo anno rimarrebbe il solo credito
d'imposta; misura tuttavia subordinata alla capienza fiscale e quindi
fruibile soltanto da chi ancora ha capienza per ottenere questo
vantaggio.
La delusione, da questo punto di vista, è tanto
maggiore se si pensa agli impegni assunti dal Governo, che fin dal suo
esordio dichiarò di considerare il rilancio del Paese basato sul
sostegno alle imprese: non vorremmo che questo provvedimento, unito ad
altri annunciati (mancato rinnovo di crediti di imposta per ricerca e
sviluppo e interventi al ribasso per il pacchetto Transizione 4.0, per
non parlare del mancato taglio al cuneo fiscale, vera misura
antinflazionistica ma di cui non vediamo traccia concreta nei
provvedimenti di fine anno) indicasse la linea di politica industriale
nazionale che ci dobbiamo attendere da qui in poi."