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Con il fango e la pioggia ecco avvicinarsi l'inverno per i ciclocrossisti, in piena attività verso l'appuntamento clou del 15-16 gennaio con i campionati nazionali di Ostia.
Quando si parla di questa disciplina sportiva vengono in mente, specialmente a Lucca, le imprese del passato, si ricordano quei campioni che hanno tracciato un'epoca di successi.
A livello internazionale risaltano i mondiali e le Coppe del Mondo vinte in tempi remoti da Renato Longo (cinque volte campione del mondo e 12 italiano) Daniele Pontoni, sia da dilettante che da Elite, i due mondiali di Vito Di Tano, quando gli italiani tornarono a spezzare l'egemonia dei nordici, ma Lucca non può dimenticare il "suo" fuoriclasse Ottavio Paccagnella, uno fra i più grandi campioni italiani di tutti i tempi. Una carriera, la sua, trascorsa quasi interamente in maglia Fanini, perchè i suoi anni migliori sono stati dal 1979 al 1991 alla corte del patron lucchese Ivano Fanini vincendo 265 gare delle 273 totali fra i quali spiccano sei titoli italiani: il primo da dilettante nel 1981 con i colori della Fanini Mobiexport ed i successivi da professionista nell'84 (Fanini Wuhrer Sibicar), 85 (Fanini- Wuhrer), 86 (Murella Fanini Alan), 87 (Remac Fanini) e 88 (Fanini-Suven Up). Grazie a lui le squadre del Team Fanini e quindi del ciclismo lucchese possono vantare di aver vinto almeno un tricolore a livello professionistico sia nelle gare in linea, sia nella pista, sia nel ciclocross; anni di successi che portarono Lucca ai vertici nazionali e mondiali (in particolare con i pistards Golinelli, Brugna, Risi, Ivan Quaranta e Marco Villa, gli ultimi due c.t. attuali della nazionale italiana. Eventi oggi irripetibili per l'intero sport lucchese.
LE ORIGINI E LE PRIME PEDALATE DI OTTAVIO PACCAGNELLA
L'oggi sessantaseienne ex Re del ciclocross Ottavio Paccagnella si mise per la prima volta in sella alla bici nel suo paese di origine Bastia di Rovolon, piccola frazione in provincia di Padova, ai confini con la provincia di Vicenza nella parte settentrionale del Parco dei Colli Euganei.
"Sono nato nella terra – dice - e quando il mio compaesano Sapp Patavion mi mise all'età di 18 anni per la prima volta in sella ad una bici provai un forte divertimento. Non conoscevo ancora la competizione ma avvertivo forti emozioni a pedalare nello sterrato e più i tratti erano sconnessi, più la mia presa bassa sul manubrio aveva il sopravvento. Quindi arrivarono le prime gare, tesserato con la Wainer. Seguivo la tradizione del mio piccolo paese, perchè non si faceva che parlare altro che di Franco Livian, tre volte campione italiano, e Giovanni De Franceschi che fu campione italiano professionisti. Il comune di Rovolon ha lanciato in questa disciplina sportiva anche tanti altri atleti. Arrivarono le prime vittorie, dopo di che Franco Livian,ex corridore di Fanini, mi portò a correre nella sua stessa squadra nel 79 e nell'81 nella città vecchia di Caserta ricambiai la fiducia vincendo il mio primo titolo quando ancora ero dilettante. Al ritorno nel mio paese il Sindaco promosse una Festa in mio onore, ripetuta dopo i primi titoli da professionista. Di professione facevo il lucidatore di metalli nell'azienda di famiglia prendendo lunghe ferie da novembre a febbraio per dedicarmi alle gare di ciclocross e con i soldi guadagnati con Fanini misi su famiglia e comprai casa. Mia moglie Daniela si appassionò di ciclocross e mi fungeva da meccanico nei primi anni da dilettante".
IL “FANINISTA” DI MAGGIOR CORSO
Tanti i campioni di ciclismo che Lucca con Fanini ha potuto ammirare e sostenere.
Paccagnella è quello di maggior corso perché nessuno come lui ha indossato la maglia lucchese per 13 anni. Scelse Lucca, nonostante in Veneto ci fossero le più forti squadre nazionali, ed il suo bel rapporto con il patron lucchese lo stanno a dimostrare i tanti anni trascorsi assieme, anni di splendide e numerose vittorie. Oltre ai titoli nazionali Paccagnella ha vinto quelli regionali veneti e quelli toscani. Dal 78 all'84 ha vinto 7 titoli consecutivamente, uno a Lucca nel 1978 organizzato dal Pedale Lucchese Poli. La sua miglior stagione è il 1984 quando vinse 34 gare su 65 disputate. La sua media di vittorie era di circa 25 gare a stagione: numeri straordinari che fecero conoscere il ciclocross a tanti sportivi lucchesi che divennero suoi tifosi. Un ciclista che vinceva con lo sforzo naturale, era dotato di classe cristallina perchè si può essere un fuoriclasse anche nel fondo e trasportando con tecnica a mano la bicicletta nei tratti meno scorrevoli: tutte doti che richiedono tecnica e Paccagnella ne aveva più di tutti in Italia in quegli anni. Fra i suoi avversari nelle prove uniche tricolori Antonio Saronni, Claudio Fasolo e Maurizio Vandelli.
LA STELLA DEI 10 SCUDETTI NEL CICLOCROSS PER IL TEAM FANINI
Dopo i suoi anni d'oro, Paccagnella si mise al servizio della squadra che nel frattempo aveva assunto la denominazione di Amore e Vita contribuendo ai successi tricolori di Fabrizio Margon, vincitore di quattro titoli nazionali ed uno nel 1990 proprio davanti a Paccagnella per la gioia di Fanini che poté festeggiare i primi due gradini del podio occupati. Fra i battuti in quegli anni anche "El Diablo" Claudio Chiappucci (secondo nel 91 dietro Margon) e l'attuale c.t. Daniele Pontoni (secondo nel 93 dietro lo stesso Margon). Dopo di che ci fu l'avvento di Daniele Pontoni a livello nazionale e internazionale. Con Paccagnella e Margon, le squadre di Ivano Fanini vinsero complessivamente 10 scudetti conquistando la simbolica stella, usando un termine calcistico, un traguardo raggiunto da poche squadre a livello nazionale. L'ultima stagione di Ottavio Paccagnella da professionista fu nel 1993 con la Spechx di Monselice in provincia di Padova. Si stava avvicinando a casa con uno zaino pieno di successi anche se gli è mancato l'acuto nei campionati del mondo dove non è andato oltre un settimo posto.
"Non ero di caratura per vincere un mondiale - conclude l'ex campione di ciclocross - gli olandesi ed i belgi devo ammettere che in quegli anni erano più forti di me. Sono stato il quarto campione sfornato dalla frazione comunale di Rovolon, un territorio dove il ciclocross ha radici profonde. Non ho però mai smesso di correre fino a qualche anno fa dedicandomi alle categorie amatoriali dove pure ho vinto molto compreso titoli nazionali. Da qualche anno ho smesso del tutto ed ora mi godo la pensione dedicando il mio tempo alla nipotina Sofia di 5 anni, figlia di Thomas che corre ancora da Elite con la Mainetti di Vicenza mentre l'altro mio figlio più piccolo Erik che ha 33 anni si diverte nelle categorie amatoriali."
I suoi hobby?
"Faccio Trekking portando a spasso quattro cani. Amo la campagna che preferisco al rumore delle città d'arte e come potrebbe essere diversamente per uno che è nato nella terra come me? Mi faccio piacevoli e rilassanti camminate di diversi chilometri a ritmo lento in mezzo alla natura ed ai numerosi parchi delle mie zone. La quiete mi aiuta a ritrovare il mio ideale equilibrio fisico e mentale".
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