• 0 commenti
  • 31/10/2022 10:19

Povero topo

“Gironzolavo nel tuo giardino, c’era un sacco di cibo sparso in giro per gli uccellini, molto di più di quanto potessero mangiarne, così, ho pensato: “Ho fame, darò giusto un morso.” Sono tornato il giorno dopo, e quello dopo ancora; continuavi a mettere tanto cibo per me. Poi, mi hai notato. “Schifo! Un lurido topo!”, ti ho sentito dire. La cosa successiva che ho visto, fu un uomo con delle scatole. L’ho sentito dirti tutti i pericoli che creo se non mi uccidi, tutte le malattie che dovrei portare. In verità, non ti avrei mai fatto nessun male. Pensaci: quanta gente conosci che ha contratto una malattia da me? Ma ho mangiato il veleno; non mi sento bene; il pancino mi duole; mi sento male; l’agonia intensifica. Poi, cinque giorni dopo, sono morto. Ti ho sentito dire che qualcuno ha avvelenato il gatto e quanto questo fosse crudele, ma tu mi hai appena avvelenato, c’è differenza? Non sono l’animale da compagnia di nessuno, ma sento dolore, soffro, allora perché credi che per me sia giusto? La tua azione, non ha effetti solo su di me, il Signor Gufo ha catturato il mio fratellino avvelenato, e lo ha dato da mangiare ai suoi piccoli. Ora, stanno tutti morendo lentamente, per colpa tua! L’uomo con le scatole dice che devo morire, ma lui guadagna soldi uccidendo quelli della mia specie. E adesso, cosa accadrà? Io non ci sono più, tu continuerai a mettere cibo fuori, e i miei amici verranno e tutto il ciclo inizierà di nuovo” Cit. “Animali minori” li definiscono. Senza prendere atto del fatto che sono esseri viventi prima di tutto! S. Bottiglia)

Gli altri post della sezione

La “cocaina rosa”

L’allarme dei medici: « ...