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  • 26/12/2025 20:39

Finito il Natale, finita la pace finta

A Lucca il Natale dura quanto il panettone buono: poco, e poi resta solo quello secco. Per qualche giorno ci siamo salutati con un sorriso, abbiamo fatto passare le auto sulle strisce, detto “auguri” anche a chi normalmente evitiamo con abilità degna delle mura. Un miracolo collettivo, breve ma intenso. Poi arriva il dopo. Le luci si spengono, l’albero torna in cantina e la pazienza finisce prima dell’ultima fetta di pandoro. Il traffico riprende il suo ritmo naturale, i parcheggi tornano a essere una guerra fredda e il vicino ricomincia a guardarti come se tu avessi scelto apposta quel posto lì. La pace natalizia, diciamolo, è sempre stata una tregua tecnica. Bella, certo, ma innaturale. A Lucca si torna in fretta alla normalità: mugugno educato, cordialità minima e quella sottile arte di sopportarci senza mai dirlo davvero. Ed è rassicurante così. Perché l’odio quotidiano, se dosato bene, è molto più realistico dell’amore imposto a calendario. E in fondo, passato il Natale, possiamo finalmente tornare a volerci male con coerenza. Con stile lucchese, ovviamente.

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