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  • 23/11/2025 22:22

Quando c’è di mezzo Beatrice Venezi, silenzio non ce n’è mai.

Beatrice Venezi ormai a Lucca non è un nome che passa inosservato: la conosciamo, la seguiamo e in un modo o nell’altro divide. Da una parte c’è chi la vede come un orgoglio locale capace di portare la nostra città nei grandi teatri internazionali, dall’altra c’è chi non apprezza molto il suo stile comunicativo e le scelte che accompagnano la sua carriera. L’ultimo capitolo della sua storia arriva dalla Fenice di Venezia, dove la sua nomina come direttore musicale ha scatenato parecchie reazioni. Una parte degli abbonati storici non l’ha presa benissimo e ha contestato apertamente il metodo della nomina, dicendo che orchestra e coro non sarebbero stati coinvolti nelle decisioni. Fin qui sembrerebbe l’ennesimo caso italiano: musica, istituzioni e polemiche. Ma poi succede qualcosa di curioso. Nonostante il clima teso e le critiche, la Fenice registra un aumento degli abbonamenti: +7% rispetto agli anni precedenti. È strano, ma ha senso: più se ne parla, più il pubblico vuole vedere cosa succede davvero. Il “caso” diventa spettacolo a sua volta. E il nome della nostra lucchese finisce di nuovo sotto i riflettori, non solo per la musica ma per tutto quello che la circonda. È giovane, è donna in un ambiente ancora molto tradizionale, è mediaticamente forte e ogni sua frase tende a essere interpretata, amplificata o contestata. Questo crea due effetti: qualcuno la applaude, qualcuno si irrita… ma difficilmente passa inosservata. Alla fine, che piaccia o no, Beatrice Venezi continua a muoversi con passo sicuro. Le critiche la seguono, ma pure i traguardi. E noi da qui, tra un cappuccino in piazza San Michele e un passaggio sotto le mura, guardiamo questa storia crescere chiedendoci se sia genio, provocazione o semplicemente il nuovo modo di vivere la musica classica. Forse la verità è una via di mezzo. Ma una cosa è certa: quando c’è di mezzo Beatrice Venezi, silenzio non ce n’è mai.

I commenti

“L’ascoltatore medio rimane sul programma per diciotto minuti, il fan medio di Howard Stern lo ascolta per un’ora e venti minuti.”
“Ma come è possibile?”
“La risposta più comune che danno: voglio vedere cosa dirà dopo.”
“E va bene, d’accordo, perfetto. Dimmi un po’: e le persone che odiano Stern?”
“Buona domanda. L’ascoltatore che odia Stern lo ascolta per due ore e mezza al giorno.”
“Scusa, ma se lo odiano allora perché lo ascoltano?”
“La risposta più comune: voglio vedere cosa dirà dopo.”

Boh - 24/11/2025 10:14

FALSA INFORMAZIONE!!!!!!!!!!! GLI ABBONAMENTI SONO AUMENTATI PER QUESTA STAGIONE DOVE LA VENEZI NON C'E. SVEGLIATEVI!!!! CAMBIATE LAVORO! E I SETTE MINUTI DI APPLAUSI NON ERANO PER LEI, MA PER IL DIRETTORE IVOR BOLTON. QUESTA E' FALSA INFORMAZIONE, STIAMO ASSISTENDO AD UN SABOTAGGIO DELLA REALTA'!

Mario Rossi - 24/11/2025 09:28

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