“A tu per tu con il cardiologo” CardioLucca 2025
“A tu per tu con il cardiologo” CardioLucca 2025 apre le porte alla cittadinanza e celebra i traguardi della salute cardiovascolare
In Toscana, circa 14mila morti cardiovascolari l'anno e il
10 per cento della popolazione nei prossimi dieci anni soffrirà di un
evento cardiovascolare: tutti i dati diffusi in sede di presentazione
della diciannovesima edizione di CardioLucca che vedrà riuniti centinaia
di medici e una autorevole faculty di 80 componenti. Per la prima volta
il meeting apre le sue porte alla cittadinanza
Torna CardioLucca che quest’anno si terrà dal 13 al 15 novembre prossimi presso l’auditorium di San Francesco.
La città sarà ancora una volta protagonista di un interessante viaggio
nel mondo della scienza del cuore in tre intense giornate di lavori
della diciannovesima edizione dell'ormai storico meeting, creato dal professor Francesco Bovenzi, direttore della Cardiologia di Lucca e presidente dell’evento. Con
centinaia di iscritti provenienti da tutta Italia e un’autorevole
faculty di 80 componenti, l’atteso evento lucchese si conferma leader
nell’innovazione e nello sviluppo della scienza e dell’assistenza
cardiovascolare. E, per la prima volta, nell’ambito di un accattivante e ambizioso programma scientifico, CardioLucca 2025 aprirà le porte dell’auditorium alla cittadinanza in risposta alle numerose manifestazioni d’interesse pervenute da tanti per assistere ai lavori. L’iniziativa, dal titolo “A tu per tu con il cardiologo”,
è proposta ai cittadini per consentire loro di partecipare
gratuitamente alle presentazioni e agli stimolanti dibattiti in sala.
“Un’occasione unica per i cittadini che da protagonisti potranno accrescere le proprie conoscenze sui segreti del cuore per migliorare la qualità della vita e accrescere la sopravvivenza – spiega il professor Bovenzi - ben oltre le conoscenze frammentate catturate sul web tramite motori di ricerca e social media, come “dottor Google” o ChatGPT, con cui
tanti sono abituati a confrontarsi per avere informazioni e
approfondire le tematiche della salute del cuore, compresa l’affannosa
ricerca di cure miracolose. Sono felicissimo di essere partecipe e protagonista della crescita culturale che oggi riviviamo in CardioLucca. Saremo
onorati di poter spiegare “a tu per tu” ai cittadini l’importanza della
prevenzione e raccontare i miglioramenti che ci hanno permesso di
modificare la storia naturale della loro vita”.
Negli ultimi venti anni, la Cardiologia di Lucca è divenuta una grande realtà aziendale,
un indiscusso patrimonio culturale di rara fruibilità al servizio dei
cittadini della Piana e della Valle proponendo un modello organizzativo
apprezzato in termini di risultati clinici, economici e gestionali. E i
numeri lo certificano. L’Istituto superiore di Sanità riconosce nelle malattie cardiovascolari la prima causa di morte in Italia, in Toscana la stima è di circa 14.000 morti cardiovascolari per anno, in particolare per infarto miocardico e ictus cerebrale con un costo per il sistema sanitario regionale di oltre 3 miliardi di euro, pari a circa un terzo del costo complessivo.
“La
nostra realtà non è solo quella di un reparto – aggiunge Bovenzi – ma
la storia della vita di tanti cuori salvati con impegno dai cardiologi
lucchesi. Numeri che raccontano il lavoro in termini di vite salvate nell’infarto e nello scompenso cardiaco che sono stimate in circa 50 persone per anno. Sono numeri che portano in primo piano anche il nostro ruolo sociale. Al San Luca ricoveriamo e prontamente assistiamo nella Unità Coronarica della Cardiologia del San Luca una sindrome coronarica acuta ogni 15 ore, alcuni trasferiti dalla Valle e assistiti grazie ad un efficiente sistema di rete. I
cittadini della Piana e della Valle percepiscono il proprio cuore
protetto da una moderna Cardiologia, soprattutto amica”. Le sfide però
non mancano. “Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, – conclude Bovenzi – perché nei prossimi dieci anni circa il 10% della popolazione regionale soffrirà per un evento cardiovascolare
(infarto o ictus). La nostra risposta a queste inquietanti percentuali è
nei dati più recenti di monitoraggio dell’Agenzia Regionale di Sanità
Toscana sugli indicatori di esito che mostrano a Lucca una progressiva e
costante riduzione della mortalità per infarto inferiore al 4% che ha permesso di modificare in misura importante la sopravvivenza di tanti. È noto che se non trattato l’infarto è gravato da un'elevata mortalità e purtroppo circa l’80% dei decessi è prevedibile per il carico associato di fattori di rischio non controllati”.