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  • 23/10/2025 16:56

L’educazione perduta nei commenti

C’è una strana razza digitale che prolifera sotto ogni articolo, video o post: i commentatori dell’offesa. Non leggono, non riflettono, non cercano un confronto. Arrivano come falchi, affondano gli artigli nella prima parola che non gli piace e sfogano frustrazioni che con l’argomento non c’entrano niente. Non è solo mancanza di rispetto: è mancanza di educazione emotiva. L’idea che si possa criticare senza distruggere, dissentire senza umiliare, sembra ormai archeologia morale. In molti scambiano la libertà di parola con il diritto di insulto, come se esprimersi senza filtri fosse segno di autenticità. Ma non c’è niente di autentico nel rancore. Dietro certe tastiere non ci sono pensatori liberi, ma persone che non hanno mai imparato a gestire un “non sono d’accordo”. Si difendono attaccando, travisano un’idea per poterla demolire e ottengono il loro piccolo applauso virtuale. Tutto qui. Forse dovremmo tornare a una regola semplice: se non hai letto davvero, se non hai capito, se non hai nulla da aggiungere, il silenzio è ancora un’opinione rispettabile. E molto più elegante. Mai tardi per imparare una educazione , specie per chi critica sempre gli altri !!

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