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  • 13/09/2025 08:26

Andrea Colombini, tra orchestra e politica di protesta

A Lucca il suo nome è legato da decenni alla musica. Andrea Colombini, classe 1968, è il fondatore del festival “Puccini e la sua Lucca” e direttore dell’Orchestra Filarmonica cittadina. Con il podio in mano ha portato concerti dentro e fuori le mura, fino a trasformare l’omaggio al compositore in una vetrina internazionale. Poi è arrivata la pandemia, e con essa un’altra veste. Colombini ha scelto di esporsi apertamente contro Green Pass e restrizioni, guadagnandosi titoli e discussioni ben oltre la cronaca culturale. Nel 2022 ha provato a tradurre quell’onda in politica, candidandosi a sindaco con una coalizione civica e sovranista. Il risultato non è stato clamoroso – poco più del 4% – ma abbastanza da inserirlo nel racconto delle elezioni come outsider rumoroso. Oggi continua la sua doppia vita pubblica. Da un lato resta il direttore che organizza concerti, promuove Puccini e richiama turisti. Dall’altro non smette di lanciare messaggi di protesta, soprattutto attraverso i social, alimentando un seguito fedele anche se minoritario. Tra le chiacchiere lucchesi c’è chi lo vede pronto a rimettersi in pista, magari in vista di nuove tensioni sociali, e chi invece lo descrive stanco della politica e più interessato a blindare il suo ruolo da impresario musicale. Qualcuno lo definisce un “guastatore utile” nel panorama locale, altri scommettono che la sua visibilità potrebbe tornare a pesare se il malcontento cittadino dovesse crescere. In piazza, intanto, il suo nome circola ancora: c’è chi lo applaude come voce libera e chi, più ironico, lo paragona a un direttore che agita la bacchetta anche quando l’orchestra non c’è. Rubrica “Spifferi di Palazzo” – cronache e pensieri lucchesi

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