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  • 07/09/2025 12:37

Libertà di parola, di stampa e di protesta: un diritto che vale per tutti

La libertà di parola, di stampa e di protesta sono pilastri di ogni democrazia. Non sono privilegi concessi a chi dice ciò che ci piace sentire, ma diritti universali che valgono anche — e soprattutto — per chi esprime opinioni scomode o impopolari. Contestare, manifestare, criticare chi ha il potere o chi prende decisioni pubbliche è parte della salute civile di una società. È la voce che ricorda che non esiste verità unica calata dall’alto, ma confronto di idee, anche duro, anche rumoroso. Eppure sempre più spesso chi protesta viene liquidato con una formula troppo semplice: “sono cose false, basta”. È una scorciatoia per non entrare nel merito, per non rispondere alle domande, per squalificare chi dissente. Ma etichettare come “fake” o “non degno di ascolto” chi porta avanti una critica significa svuotare di senso il dibattito democratico. Il punto non è essere d’accordo o meno con il contenuto della protesta. Il punto è difendere lo spazio in cui quella protesta può esistere senza essere ridotta al silenzio. Perché se oggi si toglie voce a chi non condivide la nostra idea, domani qualcun altro potrà zittire noi. La libertà non è mai a senso unico. Sta proprio nel permettere a ognuno di esprimersi, scrivere, raccontare e manifestare senza paura di essere bollato o delegittimato. L’unico limite legittimo è la violenza: le parole e le idee, anche aspre, devono restare libere di circolare. Difendere chi protesta, anche quando non condividiamo, è difendere noi stessi. È ricordare che una democrazia viva non ha paura del dissenso: lo ascolta, lo affronta, ci fa i conti. Liberi Tutti sempre

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