Altopascio, degrado e insicurezza: servirebbe un sindaco capace di rimettere ordine
Ad Altopascio la cronaca nera è ormai pane quotidiano. L’ultima aggressione alla stazione – un giovane picchiato e rapinato da due sconosciuti – non è un caso isolato ma l’ennesimo segnale di un clima che racconta degrado, paura e mancanza di controllo.
L’attuale amministrazione sembra incapace di rispondere con decisione. Si parla di nuove telecamere, di protocolli e tavoli tecnici, ma intanto i cittadini continuano a vivere un presente fatto di rapine, risse, spaccio e vandalismi. La sicurezza non può essere affrontata con comunicati stampa: servono pattuglie visibili, fermezza, azioni immediate.
I numeri raccontano una realtà diversa da quella percepita: centinaia di controlli stradali, migliaia di verbali, decine di notizie di reato trasmesse all’autorità giudiziaria. Ma questi dati, che sulla carta dovrebbero rassicurare, non bastano a cancellare la sensazione diffusa di abbandono. La stazione, i giardini, le piazze restano zone grigie dove la sera prevale la paura.
Non è un caso che in paese torni spesso il ricordo di Maurizio Marchetti, “il sindaco con i baffi”. Al di là delle simpatie politiche, sotto la sua guida il senso di ordine era percepibile: decisioni rapide, tolleranza zero verso il degrado, un’autorità che si faceva sentire. Oggi, al contrario, domina l’idea di una politica debole, più attenta agli annunci che alla realtà.
I cittadini non chiedono miracoli, ma che le regole tornino ad avere peso. Vogliono vedere le forze dell’ordine nei luoghi sensibili, sentire che chi governa il Comune non si limita a gestire ma decide. Il tempo delle mezze misure è finito: Altopascio ha bisogno di una guida forte, capace di rimettere davvero ordine.