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  • 15/06/2025 19:40

Dal Burkina Faso all’Italia con una borsa di studio: a “Gallicano in Copertina” c’è Clèmentine Pacmogda


La scrittrice e attivista italiana, ma di origini burkinabè, presenterà i suoi libri mercoledì 18 giugno alle ore 18 in Piazzetta San Giovanni ospite della rassegna “Gallicano in Copertina” curata dal Comune di Gallicano. Modera il giornalista Andrea Cosimini. L’ingresso è libero


GALLICANO - Una storia di coraggio che non lascia indifferenti; una testimonianza di resistenza e di fede che non si arrende di fronte alle difficoltà della vita.

La scrittrice e attività italiana, ma di origini burkinabè, Talatou Clèmentine Pacmogda sarà ospite mercoledì 18 giugno alle ore 21, in Piazzetta San Giovanni, della rassegna letteraria “Gallicano in Copertina” curata dal Comune di Gallicano. L’autrice presenterà i suoi tre volumi autobiografici “Basnewende” (PaceBook Publishing, 2020), “Wendyam” (Tralerighe Libri, 2021) e “Nonglem” (Europa Edizioni, 2023) in dialogo con il giornalista e direttore responsabile de La Gazzetta del Serchio Andrea Cosimini.

L’ingresso è libero.

Clèmentine Pacmogda è nata in Costa D’Avorio da genitori emigrati dal Burkina Faso. I suoi ritornarono nel paese di origine quando lei era ancora bambina. Terza di una famiglia di quattro figli e l’unica ad avere potuto proseguire gli studi fino all’università. Ha frequentato la scuola primaria di Ouagadougou, capitale burkinabè, e la scuola secondaria a Réo, una cittadina del centro-nord dello stesso paese.

Dopo la maturità, conseguita nel 2000, è ritornata nella capitale per proseguire gli studi universitari. Nel 2005 ha discusso la tesi di laurea in Linguistica e la specialistica nel 2008. Proprio in quell’anno ha vinto una borsa di studio per la Scuola Normale di Pisa dove si è occupata di acquisizione della lingua per i bambini. Ha discusso la tesi nel giugno del 2012. Nello stesso anno si è sposata con un medico specializzando di Pisa, originario di Barga, dal quale ha avuto una bellissima bimba.

Dal 2015 vive a Borgo Val di Taro nella provincia di Parma. È ricercatrice all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

Una storia vera, drammatica ma piena di speranza.  

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