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  • 06/06/2025 14:09

La Cancellazione della Lucchese ...

LUCCA — Il 6 giugno 2025 sarà ricordato come una delle giornate più amare nella storia sportiva della città di Lucca. Con l’ufficiale cancellazione della Lucchese dai registri della Lega Pro e del calcio professionistico, si chiude una pagina lunga più di un secolo, segnata da passione, sudore, sacrifici e senso di appartenenza. Il fallimento della società rossonera è figlio di anni di instabilità, mancanza di visione e cattiva gestione. Ma se nei tribunali si firmano atti, nelle strade si respirano emozioni. E stamani, proprio nelle strade di Lucca, la voce del popolo rossonero si è fatta sentire. Striscioni ovunque. Appesi dalla Curva Ovest, distribuiti in ogni quartiere, in ogni zona della città. Non slogan vuoti, ma atti d’amore, testimonianze visive di una ferita che non si vuole lasciar cicatrizzare nel silenzio. È un grido di rabbia e insieme di speranza. Un modo per dire: la Lucchese non è solo una squadra, è una parte di noi. E in effetti, una città non può rimanere senza calcio. Per qualcuno potrà sembrare “solo una palla”, ma quella palla, tra virgolette, ha tenuto unite generazioni, ha acceso i pomeriggi della domenica, ha fatto gridare nonni, padri, figli — tutti insieme, nello stesso stadio, per 90 minuti con lo sguardo rivolto verso un solo obiettivo. Non è solo sport. È identità, è comunità, è educazione, è territorio. Togliere alla città una scuola di calcio, un punto di riferimento, un simbolo, non è solo perdere una squadra: è lasciare scoperto un pezzo di società. È spegnere una luce che, anche nei momenti più difficili, non ha mai davvero smesso di brillare. Ora si riparte. Forse dall’Eccellenza, come pare. Ma l’importante è ripartire con dignità, con serietà, con amore autentico per questi colori. Non si può più sbagliare. Perché la Lucchese potrà anche essere stata cancellata da un registro, ma non sarà mai cancellata dal cuore di Lucca. E questa città, quando vuole, sa rialzarsi. Sa lottare. E sa tornare dove merita di stare. Welcome To Lucca

I commenti

Ma cosa dite?? La Lucchese ha 120 anni precisi, ma di fallimenti ne ha già passati tre e questo è il quarto. Per cui si è appena chiusa una storia iniziata nel 2019. Posto che i pazzoidi che dicono di ritirare il titolo sportivo dicono delle cavolate, si tratterà ora di vedere da quale campionato dilettantistico la società vorrà ripartire. Si spera che questa volta si facciano le cose seriamente.

1. La categoria in cui la Lucchese giocherà sarà quella che merita. Le boiate tipo "meritiamo di più" vanno rimosse dalle menti malate
2. Se la Lucchese vincerà il campionato in cui milita meriterà la categoria superiore, ma solo se avrà i soldi per pagare tutte le spese. Una promozione vuol dire dover aumentare la raccolta pubblicitaria
3. Gli imprenditori lucchesi non si occuperanno mai direttamente della Lucchese; se la Lucchese vivrà, ciò sarà grazie ai soldi introitati dalle sponsorizzazioni che dovranno essere gestiti in modo irreprensibile e senza fare un Euro di debito
4. La massima soddisfazione cui aspirare sarà battere le altre squadre della categoria e qualora ci si possa arrivare battere la società più ricca di Lucca, che non è la Lucchese. Loro hanno i soldi, noi abbiamo l'anima e la storia
5. Il confronto calcistico con città più importanti di noi e mi riferisco a Pisa, Livorno, Viareggio, Carrara, Pistoia, Reggio, Modena, Spezia, ecc. sarà possibile solo se gente molto seria saprà costruire una realtà seria mattone sopra mattone. In caso contrario li guarderemo con il binocolo e questo sarà quello che meriteremo.

anonimo - 07/06/2025 02:09

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