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  • 27/03/2025 17:35

Fratelli d'Italia Lucca: tre uomini e un'emerita sconosciuta dibattono di femminicidi

Fratelli d'Italia Lucca: tre uomini e un'emerita sconosciuta dibattono di femminicidi (che non dipendono dal patriarcato) A Lucca, il partito DEL presidente del consiglio ha deciso di dibattere di femminicidi. Lo farà nei prossimi giorni, presentando un libro. Il titolo e il sottotitolo del volume sono tutto un programma: "Non è il patriarcato. Femminicidi e omicidi in famiglia. Indagine sui fattori di rischio ignorati dal pensiero unico". Sarà l'occasione - spiegano quelli della fiamma - "per approfondire un tema spesso condizionato da approcci puramente ideologici che allontanano dalla individuazione delle reali cause del fenomeno e delle strategie preventive da adottare." A svelare quali siano "le reali cause del fenomeno" delle violenze di genere, fornendo risposte certe sulla prevenzione, saranno tre noti studiosi del tema, casualmente tutti uomini: Vittorio Fantozzi, Riccardo Zucconi e Riccardo Giannoni, dirigenti di Fdi e maschi che sanno le cose. Ospite d'onore, un'emerita sconosciuta, tale Lorena Pensato, autrice di un libro stampato da una fantomatica casa editrice (si tratta, a quanto pare, di uno studio fotografico o qualcosa di simile), introvabile in rete, ma diffuso nel corso delle iniziative del partito della Meloni (il 3 aprile è in programma un'altra presentazione con Fantozzi, a Pietrasanta). Non risulta che Pensato abbia competenze specifiche che le consentano di presentarsi come esperta di un tema così complesso: non è una psicologa, non è una psichiatra, né una sociologa o un'antropologa. Dichiara di aver studiato Giurisprudenza presso l'Università privata cattolica del sacro cuore (non è dato sapere in quale sede). Su facebook ha due profili: uno con nome e cognome, l'altro denominato "La Pensi" (11 mi piace, 93 follower). Su quest'ultimo, la possiamo ammirare insieme a Daniela Santanché, in una foto scattata al tennis club di Forte dei Marmi. Le due, con racchetta in mano, hanno appena terminato una partita vinta dalla ministra, e Pensato è "in attesa di rivincita". Tra un set e l'altro e un selfie con Vip, "l'esperta" preferita da Fdi ha il tempo di porre ai follower grandi interrogativi, come questo: "Siamo sicuri che nella lotta al femminicidio, il nemico da sconfiggere sia il patriarcato? O siamo forse vittime della ripetizione ossessiva di slogan e concetti che hanno trasformato uno strumento ideologico in causa certa e verificata della violenza?". La risposta la rivelerà nei prossimi giorni, dalla sede provinciale di Fratelli d'Italia, dopo gli interventi di Fantozzi, Zucconi e Giannoni. Se resterà tempo. https://www.facebook.com/profile.php?id=100091905043396

I commenti

replica all'articolo dell'anonimo Buongiorno,
sono l'emerita sconosciuta, Lorena Pensato. Per l'autore dell'articolo, che non ho il piacere di conoscere e che ha insinuato dubbi sul mio titolo di laurea, confermo che puo' chiamarmi Dott.ssa Pensato. Mi sono laureata nel 1999, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Vecchio Ordinamento, per chi sa cosa vuol dire la differenza con il nuovo. Sono un'emerita sconosciuta che ha scritto un libro, come succede spesso ai giorni nostri, perchè non ho fatto in tempo a diventare famosa prima della pubblicazione..... e in realtà, per quanto usato da lei con disprezzo, essere sconosciuta non è una nota di demerito. Sulla questione "fantomatica Casa Editrice", saranno i titolari a rispondere, qualora ritengano di dover perdere tempo con qualcuno che, evidentemente, non conosce il panorama dell'editoria indipendente. Al momento posso confermarle che si tratta di una vera casa editrice che ha al suo attivo, altre pubblicazioni, oltre alla mia. A volte si hanno ottime idee da condividere, ma non gli strumenti finanziari per un'operazione di diffusione a largo raggio, tipica della grandi case editrici; pertanto, abbia fiducia! Il testo sarà acquistabile su alcune piattaforme al più presto, al momento puo' recarsi a Pietrasanta e Camaiore da Mondadori Book, oppure da Nina Libreria indipendente. Se desidera, possiamo anche inviarlo direttamente. Forse, invece di delegittimare me e la casa editrice, sarebbe stato corretto verificare le informazioni e leggere il libro. Le contrapposizioni politiche sono utili quando rimangono nell'ambito del contenuto sul quale si vuole fondare la propria critica, non sul dileggio dell'avversario. FdI, con grande senso di libertà di pensiero, ha voluto ospitare un evento per proporre la mia indagine e le conclusioni alle quali sono arrivata. Sono intitolata ad occuparmi di Femminicidio, in quanto docente di Scienze Giuridiche ed Economiche, con esperienza nelle Pari Opportunità. Il fatto che lei pensi che solo uno psicologo o uno psichiatra si possano occupare dell'argomento, determina il suo inconsapevole supporto a parte delle mie tesi, che escludono il fattore culturale come unica causa fondante delle tragedie familiari. Gli esperti, che condividono le mie riflessioni sul tema, sono molti anche se il testo propone riflessioni e suggestioni, per chi è interessato all'argomento, indipendentemente dal background culturale. Il tema riguarda tutti, non solo gli esperti e i laureati. Sono in programma molti eventi per presentare il libro che potrà comodamente trovare sui miei social, proprio quelli che ha menzionato nel suo utile articolo. La invito anche a dare un'occhiata al canale YouTube LaPensi, creato con l'obiettivo di animare il dibattito su temi che riguardano la giustizia e il diritto. Ci sono video sulle carceri, con ospite Sergio D'Elia ( Ass. Nessuno Tocchi Caino) e l'Avv. Manuel Perga; sul femminicidio con l'intervista a Valentina Belvisi, orfana di femminicidio; sugli orfani di femminicidio con Roberta Beolchi, Associazione Edela, per accendere i riflettori sul dramma degli orfani di femminicidio; sulla separazione delle carriere con l'Avv. Mara Nicodemo; sugli Errori giudiziari con Lattanzi e Maimone, due giornalisti che da anni si occupano del tema. Strano che, guardando i miei social, lei abbia solo fatto caso alle foto del torneo di tennis.
Con la speranza che il suo disprezzo politico non la ostacoli nella ben più nobile operazione di critica costruttiva di un libro, che non ha altri obiettivi se non quelli di stimolare nuove riflessioni e suggestioni nell'ambito delle strategie preventive, le porgo i miei più cordiali saluti.

lorena pensato - 29/03/2025 17:01

Buongiorno,
sono l'emerita sconosciuta, Lorena Pensato. Per l'autore dell'articolo, che non ho il piacere di conoscere e che ha insinuato dubbi sul mio titolo di laurea, confermo che puo' chiamarmi Dott.ssa Pensato. Mi sono laureata nel 1999, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Vecchio Ordinamento, per chi sa cosa vuol dire la differenza con il nuovo. Sono un'emerita sconosciuta che ha scritto un libro, come succede spesso ai giorni nostri, perchè non ho fatto in tempo a diventare famosa prima della pubblicazione..... e in realtà, per quanto usato da lei con disprezzo, essere sconosciuta non è una nota di demerito. Sulla questione "fantomatica Casa Editrice", saranno i titolari a rispondere, qualora ritengano di dover perdere tempo con qualcuno che, evidentemente, non conosce il panorama dell'editoria indipendente. Al momento posso confermarle che si tratta di una vera casa editrice che ha al suo attivo, altre pubblicazioni, oltre alla mia. A volte si hanno ottime idee da condividere, ma non gli strumenti finanziari per un'operazione di diffusione a largo raggio, tipica della grandi case editrici; pertanto, abbia fiducia! Il testo sarà acquistabile su alcune piattaforme al più presto, al momento puo' recarsi a Pietrasanta e Camaiore da Mondadori Book, oppure da Nina Libreria indipendente. Se desidera, possiamo anche inviarlo direttamente. Forse, invece di delegittimare me e la casa editrice, sarebbe stato corretto verificare le informazioni e leggere il libro. Le contrapposizioni politiche sono utili quando rimangono nell'ambito del contenuto sul quale si vuole fondare la propria critica, non sul dileggio dell'avversario. FdI, con grande senso di libertà di pensiero, ha voluto ospitare un evento per proporre la mia indagine e le conclusioni alle quali sono arrivata. Sono intitolata ad occuparmi di Femminicidio, in quanto docente di Scienze Giuridiche ed Economiche, con esperienza nelle Pari Opportunità. Il fatto che lei pensi che solo uno psicologo o uno psichiatra si possano occupare dell'argomento, determina il suo inconsapevole supporto a parte delle mie tesi, che escludono il fattore culturale come unica causa fondante delle tragedie familiari. Gli esperti, che condividono le mie riflessioni sul tema, sono molti anche se il testo propone riflessioni e suggestioni, per chi è interessato all'argomento, indipendentemente dal background culturale. Il tema riguarda tutti, non solo gli esperti e i laureati. Sono in programma molti eventi per presentare il libro che potrà comodamente trovare sui miei social, proprio quelli che ha menzionato nel suo utile articolo. La invito anche a dare un'occhiata al canale YouTube LaPensi, creato con l'obiettivo di animare il dibattito su temi che riguardano la giustizia e il diritto. Ci sono video sulle carceri, con ospite Sergio D'Elia ( Ass. Nessuno Tocchi Caino) e l'Avv. Manuel Perga; sul femminicidio con l'intervista a Valentina Belvisi, orfana di femminicidio; sugli orfani di femminicidio con Roberta Beolchi, Associazione Edela, per accendere i riflettori sul dramma degli orfani di femminicidio; sulla separazione delle carriere con l'Avv. Mara Nicodemo; sugli Errori giudiziari con Lattanzi e Maimone, due giornalisti che da anni si occupano del tema. Strano che, guardando i miei social, lei abbia solo fatto caso alle foto del torneo di tennis.
Con la speranza che il suo disprezzo politico non la ostacoli nella ben più nobile operazione di critica costruttiva di un libro, che non ha altri obiettivi se non quelli di stimolare nuove riflessioni e suggestioni nell'ambito delle strategie preventive, le porgo i miei più cordiali saluti.

emerita sconosciuta - 29/03/2025 15:40

A Me FdI non piace proprio, però è vero che ridurre il problema degli omicidi in ambito affettivo e domestico al "patriarcato" è veramente ridicolo nell'Italia del 2025. Parlo di omicidi in ambito affettivo e domestico perché i dati dicono che nel trenta per cento dei casi le vittime sono di sesso maschile. Vero dunque che ci sono più donne uccise in famiglia o nelle relazioni tipo fidanzamento, ma ci sono anche uomini i quali non sono carne da macello, ma vittime come le altre.

anonimo - 28/03/2025 01:58

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