LA REGIONE TOSCANA IN CERCA DI PRIMATI

Ilaria Giurlani, Coordinatrice Provinciale del Popolo della Famiglia di Lucca e referente dell’Osservatorio Scuola Toscana: “Da Lucca a Prato, passando per Firenze, si moltiplicano in Toscana le iniziative filo-gender. Il PdF non ci sta”

“Da anni, come mamma, come cittadina, come militante e coordinatrice provinciale del Popolo della Famiglia di Lucca, con altri genitori e famiglie esprimo e testimonio il dissenso, mio e di milioni di altre famiglie italiane inascoltate, circa il dilagare della propaganda gender a partire dalle scuole. Ma che ci si metta anche la Regione con un investimento di denaro pubblico che ammonta a 5,7 milioni di euro nell’arco di tre anni non può lasciarci indifferenti, inerti o, peggio ancora, consenzienti. Evidentemente non basta il primato di aver approvato una “legge” regionale incostituzionale che consenta di accedere al suicidio assistito a spese della collettività, occorre anche intervenire a scuola nella sfera dell’identità, della verità biologica e naturale, della logica grammaticale, per manipolare i nostri figli e indirizzarli ad assorbire la cultura dell’autodeterminazione. Mi riferisco ad un progetto, noto dalla cronaca, https://www.luccaindiretta.it/politica/2025/02/24/nelle-scuole-arrivano-22-proposte-formative-per-promuovere-la-parita-di-genere/448096/ , coordinato dall’ufficio per le pari opportunità della Provincia e finanziato dalla Regione, che ha come filo conduttore gli stereotipi di genere per realizzare “Alla pari, una comunità insieme verso il gender mainstreaming”. Loro stessi si definiscono per quello che sono, espressione del potere di una pseudocultura “woke”, “risvegliata”, che punta a farci credere che la natura, la verità, l’oggettività delle differenze sia solo autodeterminabile a seconda dell’arbitrio e del pensiero unico dominante. Entusiasti delle numerose adesioni (30 classi di 6 istituti comprensivi, più 5 scuole secondarie, per un totale di circa 600 studenti) i fautori del progetto, illustrato dall’assessore regionale all’istruzione e alle pari opportunità, signora Alessandra Nardini, fanno passare sotto silenzio come per ogni progetto la scuola che aderisce riceva finanziamenti che, con i tempi che corrono, sono manna per far quadrare i bilanci scolastici. Colpisce, ma non stupisce, come nelle dichiarazioni dell’amministratrice si susseguono luoghi comuni e cliché, tipici di un femminismo tradizionale, accompagnati dall'immancabile accusa al patriarcato. Insomma, per essere originali basta trovare fondi e imporre ai nostri ragazzi la carriera alias e la sostituzione delle desinenze con l’asterisco. Questa sarebbe la soluzione alle loro difficoltà adolescenziali, la maniera per manipolare i piccoli. Il Popolo della Famiglia sa di rappresentare la maggioranza dei genitori che hanno della vita ben altra visione, papà e mamme che svolgono con dedizione e sacrificio la loro missione a servizio della crescita e dell’educazione dei loro figli.

Uno strumento semplice ma efficace, già sperimentato, è rappresentato dal modulo di consenso informato che suggeriamo di presentare presso le scuole dei vostri figli. Per quanto le istituzioni propinino modelli diseducativi legittimati dai collegi docenti, ma anche dalle linee ministeriali, i genitori possono ancora farsi sentire. Noi non rinunceremo ad opporci alla colonizzazione ideologica del nostro futuro”.

Ecco il link per scaricare il modulo https://qci.qr-code.click/uploads/pdf/1736604652736_67827af1d75bc.pdf .

Vi invitiamo a contattare l’osservatorio all’indirizzo osservatoriopdf@gmail.com o il Popolo della Famiglia di Lucca all’indirizzo pdf.lucca@gmail.com

Osservatorio Scuola del Popolo della Famiglia Toscana