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  • 21/10/2024 09:57

Chi sono i gruppi rock comunisti che minacciano il Paese ?

Minacce a Mario Draghi, a Matteo Piantedosi e a Matteo Salvini. Minacce anche ai poliziotti e "l'intifada": cosa cantano i gruppi rock dell'estrema sinistra L'estrema sinistra extra-parlamentare del nostro Paese è sempre più spregiudicata e sempre più convinta della propria impunibilità. Le scene del 5 ottobre, hanno avvisato, saranno la norma nel nostro Paese quando loro saranno in piazza. Vogliono che le manifestazioni siano "sempre più un problema d’ordine pubblico e quindi un problema politico", come hanno scritto i Carc. Il partito Leninista-Marxista Italiano, invece, sostiene che "prima dell'insurrezione il Partito deve saggiare la forza, la preparazione, la compattezza, la disciplina, il coraggio e la determinazione delle masse rivoluzionarie mediante manifestazioni e scioperi politici e il largo uso dei vari metodi di lotta fra cui la lotta di strada, i blocchi stradali, delle ferrovie, dei porti e degli aeroporti, l'occupazione di edifici pubblici e l'erezione di barricate". Poi ci sono i "menestrelli", che queste idee le mettono in musica, insieme alla glorificazione delle Brigate Rosse, e non solo. Autodifesa Proletaria è un gruppo punk-rock che si muove sulla scena da qualche anno e nel suo ultimo album "Autunno caldo" ha inserito testi che meriterebbero una profonda riflessione in merito al clima che si respira in Italia. Di seguito, gli estratti dei testi di alcune delle canzoni contenute nell'album pubblicato nel 2024. Dottrina del focolaio "Rinnega il lavoro, Rinnega la paga, Vogliamo le armi/Vogliamo le droghe/Non cerco il compromesso, non contrattare niente, dentro al bagagliaio/Un altro presidente", "Rimani senza fiato/procrastina il reato/ma spara a bruciapelo sulla Polizia di Stato". In un video che è stato pubblicato su YouTube relativo a questa canzone, si sente la chiamata effettuata il 16 aprile 1988 al quotidiano la Repubblica: "Abbiamo giustiziato il senatore Dc Roberto Ruffilli a Forlì. Attacco al cuore dello Stato, Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente". La stessa arma usata per uccidere il senatore, fatto inginocchiare nel salotto della sua abitazione, venne impiegata contro i due militanti missini Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, assassinati il 7 gennaio 1978 nella cosiddetta strage di Acca Larentia. Ma venne usata anche contro l'ex sindaco di Firenze Lando Conti nel 1986 e contro l'economista Ezio Tarantelli, ucciso a Roma nel 1985. Benvenuti in Via Schievano "Da quando ho coscienza ti dichiaro guerra/Mercenario di Stato e mafia/Vorrei pisciare sulla bara di tuo padre, merda/Il giorno che hai deciso di fare la guardia/Ti senti pulito, ti senti protetto/Senza numero identificativo", "La linea di condotta obbliga vendetta/Facciamo un'ecatombe, spariamogli alle gambe". Via Schievano è stata una strage compiuta l'8 gennaio 1980 a Milano. La colonna delle Brigate Rosse "Walter Alasia" rivendicò l'attentato. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa era appena stato trasferito a Milano, in quelli che erano gli anni bui del terrorismo armato, sia rosso che nero. Il commando delle Brigate Rosse, armato di mitra, arrivò in via Schievano a bordo di una Fiat 128 seguendo un'auto civetta della Polizia di Stato e, approfittando del traffico del mattino, aprirono il fuoco, uccidendo il vice Brigadiere Rocco Santoro, l'appuntato Antonio Cestari e l'agente Michele Tatulli. Renault 4 (Con Astore, del gruppo P38) "Ho incontrato Bruno Vespa, gli ho sparato alle gambe/Mi diceva 'Buonasera' ma in un lago di sangue", "Ho un fucile puntato sulla famiglia del premier/Signor Draghi, siamo a casa, avanti, venga a vedere", "Cago sopra la Lega, sparo in testa a Matteo/Se poi muore mi sego, apro il vino e festeggio", "Ti metto dentro una Renault 4/Brigate Rosse scritto sul contratto/Presidente non mi sembra stanco", "Piantedosi vuoi il decoro/Fai la fine di Aldo Moro/P38 e Autodifesa/From the river, to the Sea". Questo è un brano cover del gruppo P38, già al centro delle polemiche. La Renault4 è l'auto all'interno della quale venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro. È qui dentro che i brigatisti gli spararono 12 colpi, uccidendolo, prima di far ritrovare la vettura in via Caetani. I compagni che sparano non sono criminali "Volto coperto in mezzo alla strada/Onora i martiri dell'Intifada", "Accendi la miccia della tua passione/Il tuo pensiero è una mano armata/Coscienza proletaria, Autonomia Operaia", "Tsunami di proiettili/Da sopra una barricata/Le piazze chiamano sangue, le fabbriche vendetta/E una camionetta in fiamme/E nelle tasche una Beretta". Il brano sembra riferirsi alle piazze che dal 2023 sono animate dai manifestanti pro-Palestina, che molto spesso si concludono con disordini che causano feriti sia tra le forze dell'ordine che tra i manifestanti. Da Il Giornale

I commenti

Il documentario apre sul fermo immagine di un tatuaggio del Duce: Mussolini, dice il ragazzo, è stato "l'unica persona che ha provato a fare un'Italia unita e valorosa". Lo sguardo di quel giovane, così come quello degli altri presenti alle manifestazioni di Forza Nuova, non è cattivo, appare disorientato e vittima di una disinformazione e di un'impreparazione culturale che deriva dalle generazioni precedenti, cattivi maestri di storia.
È la voce di Roberto Fiore (condannato a nove anni per banda armata), segretario generale del movimento, a dettare le regole di un sistema che inneggia all'amore per la patria, alla xenofobia nei confronti degli immigrati e al ripristino dei Patti Lateranensi del '29. Gridare "viva il Duce", fare il saluto romano, o ancora negare l'esistenza dell'Olocausto sono i modi per esprimere un'idea politica che rimpiange il ventennio fascista e istiga alla violenza negli stadi.
Claudio Lazzaro, dopo il documentario sulla Lega Nord, ritorna ad occuparsi di un altro aspetto allarmante dello scenario politico della destra radicale. Mostra i fatti senza commentarli, accosta immagini del repertorio Luce ai comizi contemporanei, scava nel passato - non troppo edificante - dei dirigenti senza fare accuse. Nel momento in cui parla con i giovani del Campo d'azione di Forza Nuova, che si tiene ogni anno a Viterbo, escono le contraddizioni di un movimento che sfrutta il desiderio giovanile di integrazione per formare nuovi camerati. Nuovi militanti che, sulle parole del gruppo musicale Hobbit, urla fiero e commosso di "avere un cuore nero" senza sapere nulla di Auschwitz e della deportazione degli ebrei.
A sostituire il vecchio "Credere Obbedire Combattere", ora c'è lo slogan "Tradizione Formazione Rivoluzione", altre parole per educare ad un'ideologia portatrice di odio e nostalgia per un passato che non ha niente di glorioso. Tutto è ordinato, schematico e manicheo, il bene sta da una parte e il male dall'altra, e i dubbi non sono concessi. In un sistema di idee così tratteggiato è facile disprezzare chi non condivide le stesse opinioni (non a caso sulla maglietta di un ragazzo c'è la scritta "Divide et impera").
Il regista non interpreta ciò che vede e ascolta, fa domande alle quali poi il montaggio tenta di rispondere. Senza assicurare niente di buono perché, come diceva Montanelli "un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente". La storia insegna ad evitare gli errori, ma che importanza ha la memoria storica se anche questa viene continuamente messa in discussione?





Testa Rossa - 22/10/2024 16:38

Per Gaza manifesta estrema destra forza nuova CasaPound e estrema sinistra varia na nessuno ne parla

La destra conservatrice Fratelli Italia, la falsa Destra Lega patteggiano per Israele

Quel concerto credo epoca Fazzi fu verso 2002 o più o meno

Don backi - 22/10/2024 16:36

Non solo Il Giornale si informi

Maria - 22/10/2024 16:33

Ogni volta che mi rendo conto che c'è qualcuno che legge il Giornale, e che lo prende pure sul serio, mi sento male. La mia fiducia nell'intelligenza umana riceve un duro colpo…

anonimo - 22/10/2024 15:52

Credo sia la prima volta da quando commento che mi scappa un epiteto poco gentile, anzi diciamo la verità, offensivo ("coglione").
L'ho fatto senza riflettere, ma questa non è una scusante, si capisce.
L'articolo mi ha fatto ripensare a un fatto accaduto parecchi anni fa (amministrazione Fazzi).
Abito vicino allo stadio e mi ricordo benissimo che una sera ci fu un concerto di gruppi nazi-rock. Sì, ci fu.
Quando fu? Non lo ricordo. Aveva il patrocinio del Comune? Non lo ricordo. Non è che la cosa mi interessasse poi molto. Ma sono sicuro che ci fu, perché sentivo distintamente una canzone che parlava dei "giudici di Norimberga", e con qualche ricerca su internet ho visto che si intitola "Dresda". E fa veramente schifo.
E sono ormai decenni che le istituzioni danno sempre più spazio a questa gente.
Per cui ripensare a questo, e dovermi leggere un articolo di propaganda del Giornale, che indica nelle stupidate dei Commie-rock un'emergenza quasi da ritorno degli anni di piombo, volendoci infilare anche chi manifesta per Gaza, mi ha fatto come si dice saltare la mosca al naso. Sorry.
JD

JD - 22/10/2024 15:51

Vero "rivoluzionari'piagnucolano quando la Digos bussa la porta

Didimo Rosso - 22/10/2024 15:40

Quotidiano Piemontese


La P38, la band musicale indagata dalla Procura di Torino perchè i suoi testi contengono riferimenti alle Brigate Rosse, ha annunciato lo scioglimento del gruppo.

“Il progetto P38 è giunto al termine. Il tribunale dei magistrati e quello dei giornalisti – scrivono – incombono sulle nostre vite personali. I nostri telefoni, le nostre abitazioni e i nostri cari sono controllati da reparti Digos di tutta Italia. Soltanto nell’ultimo mese abbiamo visto saltare più di dieci date live che avevamo programmato, a volte per volontà degli organizzatori, a volte per motivi di forza maggiore che vi lasciamo immaginare. Tutto il nostro staff si è fatto da parte per timore di ripercussioni legali”.

“Ci avete supportato in moltissimi – continuano – dimostrando un affetto che mai avremmo creduto di poter ricevere, e per questo vi ringraziamo immensamente. Ma purtroppo l’affetto non è bastato. Ci togliamo il passamontagna per tornare in mezzo a voi come persone, come amici, come compagni. Ma non più come P38”.

Testicoletto - 22/10/2024 13:33

Metto articolo completo e poi il link di verifica per altri testicoli come me che ora sanno cosa c'è in giro, gente che Esalta le BR AI CONCERTI , poi urlano Antifascismo !!

Testicolo - 22/10/2024 13:30

...ti accorgi che il mondo è veramente strano.
C'è un coglione che si prende il disturbo e la briga di copiare - incollare un articolo de "Il Giornale" (nientemeno!).
Ma non bastava un link?

JD - 22/10/2024 12:29

Quindi tanta fatica per raccontarci c'è un solo gruppo di esaltati, Autodifesa Proletaria? Tanta roba!

anonimo - 21/10/2024 17:27

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