Era
il 27 maggio del 2021 quando Antonio Millemaci, sergente paracadutista
del Reggimento d'Assalto IX Col Moschin, ci lasciava.
Nino, come lo chiamavano gli amici di cielo ed i maro' del Comsubin, era una persona speciale.
Prima di tutto un militare che, con amore, aveva servito la Patria.
Oltre
che un valente illustratore di carte nautiche ed un naturalista,
ultimamente scriveva libri e realizzava importanti scatti fotografici.
Un vero professionista che non a caso, figurava fra i ristretti collaboratori di "Getty Image Latin Amerika."
Che dire dei suoi colorati racconti ?
Nascevano
tutti dall’esperienza diretta dell’autore: una vita segnata da un
passato d'azione, dalle prime avventure nel “Battaglione Sabotatori del
9•”, fino alle immersioni nei fondali marini di tutto il mondo.
Situazioni del tutto particolari che poi gli forniranno il pretesto e la
materia di un'appassionata letteratura.
Narrava
di esilaranti immersioni a Cuba, nella Repubblica Dominicana o, ancora,
nel mare dei Caraibi fino a quelle dell’Egitto, con la costante
passione per la fotografia che poi gli permise di realizzare svariati
servizi per le maggiori testate,
collaborando perfino con la rivista "Mondo Sommerso."
I
libri di Antonio sanno ancora offrire al lettore uno spaccato di un
mondo inesplorato e lo spirito di un uomo nato per vivere l’avventura.
Grande il ricordo per chi, come me, ha avuto la fortuna d'immergersi con lui nei piu' colorati abissi caraibici.
Condividendo i grandi spazi naturalistici, le foreste di mangrovie, innominate spiagge e pesci bellissimi.
Proprio là in fondo eccheggiava lo spumeggiante rumore del reef.
Antonio
era un affermato istruttore Sub PADI-Reef Check e, fra i suoi allievi,
aveva brevettato perfino la figlia di un presidente d'America.
Prima
della sua dipartita gli avevo riservato ben due capitoli in un mio
libro, raccontandogli di un cambiamento esistenziale, proprio in quelle
terre per me maturato.
Che dire ancora? Meravigliosi i tuoi libri, fra cui: Memorie di un Incursore ed "Uragano".
Oggi,
al di là di questa doverosa rievocazione, colgo l'occasione per
lanciare ai tanti suoi amici, commilitoni e, perché no, a Enti ed
Istituzioni, la proposta d'istituire un Premio Letterario in suo nome.
Cosa
che farà sicuramente piacere alla sua amatissima figlia Pieranna ed a
Lui che ormai vive "in quell'angolo di cielo" riservato agli arditi.
Massimo Raffanti