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  • 27/08/2024 09:47

Ancora sugli Uffizi diffusi

Lasciamo perdere la mitologica "Gentucca", che Lucca con l'Alighieri c'entra meno di tanti altri posti. Quanto agli "Uffizi Diffusi", il progetto vuol stabilire un primato culturale regionale del museo fiorentino, il quale si pone come coordinatore ed erogatore di proposte a livello regionale. Ottimo, questo va benissimo per i centri minori già granducali, ma va meno bene per città come Pisa e Siena, le quali hanno prodotto cultura in modo autonomo da Firenze e quindi sono storicamente centri di elaborazione di alto livello. Pescia era un centro del Granducato e quindi storicamente legato a Firenze. Lo stesso vale per la lontana Pontremoli, non toscana dal punto di vista etnico, ma toscana dal punto di vista politico perché, per secoli, exclave granducale. Naturalmente le varie Pisa, Siena e Massa (Lei cita il castello Malaspina) non erano scatole chiuse e interagivano culturalmente con Firenze. Massa non è etnicamente toscana, né mai lo fu politicamente, ma certo aveva delle cave...in verità quelle preferite da Michelangelo erano a Carrara e non a Massa, ma tant'è. Massa e Carrara avevano rapporti culturali importanti con Firenze, con Lucca e con Genova. Lucca poi ha mantenuto il ruolo di capitale fino alla metà del XIX secolo, per cui era un centro di produzione artistica e artigianale di alto livello (basti pensare all'abbigliamento e all'arredamento). Visto questo considero ridicolo pensare a sezioni staccate dei musei fiorentini in posti come Lucca, Siena e Pisa. Queste città hanno il dovere di valorizzare ciò che hanno prodotto e non possono ridursi a usare il nome di un famoso museo fiorentino. Se poi si parla di mostre la faccenda è diversa. Le mostre, purché ben fatte, si realizzano in collaborazione con i partner che si vuole, Uffizi compresi. Ma una mostra è una cosa, una sezione periferica è un'altra. Quanto ad Elisa B(u)onaparte, a Firenze portò poco o nulla. Anche perché il pomposo titolo di "granduchessa" era privo di effetto essendo i tre dipartimenti toscani nient'altro che entità periferiche dell'Impero Francese. Elisa, donna tirchia e dalle smodate ambizioni, si gloriava di un titolo granducale a cui non corrispondeva alcun stato; ella era solo una governatrice di tre dipartimenti nominata dal fratello in barba alle leggi. L'unico stato internazionalmente riconosciuto, pur satellite dell'Impero, che i Baciocchi potevano dire di governare era il Principato di Lucca e Piombino, dove, quando tutto crollò, consapevoli della loro situazione, tornarono velocemente quanto inutilmente. Semmai sarebbe da vedere quali preziosi arredi furono trafugati dal Palazzo Ducale di Lucca dopo l'annessione al Granducato del 1847 e anche dopo l'unità d'Italia. Quegli arredi andrebbero semplicemente restituiti, altro che Uffizi diffusi!! Ma poi, visto come i lucchesi tengono il Palazzo Ducale...... meglio resti tutto a Firenze o altrove. PS Lucca ha scelto altre vie??? Quali???? Io vedo il nulla o poco più.


foto di    Made in Lucca – Zazzi Dallamano

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