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In merito al taglio dei Pini di via Zara la stampa, in questi giorni, ha riportato “opinioni” su cui
merita fare chiarezza.
La gestione delle alberature parigine non segue alcun rigido calendario di sostituzione su base
anagrafica basta visitare la città per verificarlo e chi ci vive da anni ha osservato che le potature
vengono effettuate con le cesoie e non con le motoseghe come avviene in Italia ed in Versilia.
Vero è che se un pino lo si manda in altezza cade più facilmente ma questo non ha nulla a che fare
con la vecchiaia. Le spalcature oltre a favorire la crescita dell'albero verso l'alto causano la morte
delle radici principali a cui la pianta ripara con l'emissione di radici secondarie che non hanno la
stessa forza e sono sottoposte a maggiori tensioni dovute all'aumento d'altezza.
Quella dei pini che a 80/90 anni siano vecchi e necessitino di essere tagliati è una fola che riguarda
anche altre specie, come Tiglio e Castagno, e viene ripetuta come un mantra per giustificare tagli
distruttivi che mirano a solo a fare legna.
Il taglio dei Pini a 80/90 anni è in relazione alla produzione di pinoli che dopo l'età indicata inizia
a diminuire. Se lasciati tranquilli questi grandi alberi possono andare tranquillamente oltre i 200
anni; esemplari ultracentenari ed in ottima salute si possono ammirare nel vicino Parco di
Migliarino Massaciuccoli San Rossore, la Pineta del Lillatro ne è l'esempio più conosciuto. Il Pino
di Monserrato (Isola d'Elba) è classificato tra gli alberi monumentali d'Italia con un’età stimata tra i
200 ed i 400 anni.
Quindi a danneggiare i Pini non è l’età ma le potature eseguite in modo scorretto, per modi e
tempi, che riducono la stabilità di queste piante definite pioniere perché particolarmente resistenti
alle avversità, ad eccezione dell'uomo.
Il taglio della Pineta di via Zara, dove non si raccoglievano pinoli, ha distrutto paesaggio e
menomata della propria l'identità un'area della città. Inoltre sono stati annullati gli effetti che tale
ecosistema offriva: purificazione dell'aria, tutela della falda di acqua dolce dall'ingressione di acqua
di mare, mitigazione di un clima in estate sempre più torrido.
Emerge ancora una volta la mancanza di visione d’insieme del territorio, dove la pianificazione e la
progettazione del verde urbano siano elementi centrali della politica amministrativa che a Viareggio
mostra, al contrario, grave insipienza e inadeguatezza rispetto alla normativa vigente e una
pianificazione sui temi legati al verde non aggiornata se non addirittura superata. Difatti preme
ricordare che il regolamento del Verde Urbano del comune di Viareggio, uno strumento
normativo utile per la tutela e gestione del patrimonio verde pubblico e privato della città, risulta
oramai vetusto poichè realizzato quasi vent’anni fa. Per non parlare del piano di recupero delle
pinete del secolo scorso.
Il Comune di Viareggio avrebbe dovuto già dal 2020 adeguarsi alla L. 157/1992 nota come
Decreto Costa. Realizzare il Censimento del Verde, il Catasto degli Alberi, il bilancio arboreo e il
nuovo Piano del verde.
Adottare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Decreto per l’affidamento dei servizi di
progettazione, riqualificazione, gestione e manutenzione del verde pubblico, validi anche per il
verde privato. Strumenti necessari per attuare le Buone Pratiche previste dal Decreto che avrebbero
evitato la spesa di migliaia di euro per potature tanto inopportune quanto dannose e i conseguenti
abbattimenti. Ci piacerebbe sapere se queste spese sono almeno ripagate dalla vendita del legname
abbattuto, iniziando dai tagli di via Zara
Vero che i pini sono spesso potati malamente. Però il pino marittimo, almeno nelle zone frequentate, all'età di un'ottantina d'anni lo abbatterei e sostituirei. Un conto sono pinete che non fungono da parco pubblico, un conto sono i parchi pubblici ed i viali, dove la sicurezza deve essere massima. Per il resto vedo che lo scrivente vive nel mito di presunti ricavi da legname che non esistono. Se il comune di Viareggio ha fatto abbattere i pini ha sicuramente pagato chi li ha abbattuti, altro che ricavi da legname!!!
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